Due aggressioni, a distanza di poche ore l’una dall’altra. La prima nella notte prima della gara, l’altra subito dopo il match vinto per 4-0. In dodici, in sella alle moto, casco in testa e volto nascosto da sciarpe e bandane, armati di spranghe e coltelli assaltano un gruppo di pacifici tifosi svedesi a via Depretis, la notte tra il 19 e il 20 di settembre, poche ore prima della gara al San Paolo. Pizzeria, tavolini esterni, tredici tifosi svedesi, tra loro c’è un napoletano che vive a Stoccolma, che ha organizzato la trasferta partenopea. A nulla è servito provare a mediare, tentare di ragionare: sono stati aggrediti, hanno provato a riparare all’interno del locale, dove sono stati difesi dal titolare della pizzeria. Aggressione brutale, in tre hanno avuto la peggio: sono rimasti feriti il titolare della pizzeria che è intervenuto in difesa degli svedesi, un 41enne che aveva organizzato la trasferta e che è a capo del club che simpatizza per il Napoli, ed un altro svedese di 23 anni.
Sono stati colpiti con coltelli, in maniera non grave, al gluteo e alle gambe. Medicati poi in ospedale, sono stati tutti giudicati guaribili in pochi giorni. Aggressione al termine di un appostamento, di un probabile controllo del territorio: prima di scegliere il ristorante, due svedesi si erano allontanati per fare una puntata al Maschio Angioino, poi sono tornati di corsa, in evidente stato di agitazione, gridando «ultrà-ultrà». Tempo pochi minuti, all’esterno della pizzeria, dove sotto un gazebo c’erano gli svedesi, è arrivata una banda di persone con il volto coperto da foulard e armati di mazze e coltelli.
La seconda aggressione nella pizzeria Il Pomodorino, all’angolo col Corso Umberto: un gruppo di sette ragazzi di vent’anni, svedesi e turisti vengono colpiti alle spalle dai vicoli, spunta un gruppo di quindici energumeni col volto coperto, come una furia: armati, si avventano sui ventenni svedesi, il loro tavolo è centrale, in mezzo agli altri, e questi li raggiungono rovesciando tutto. Li aggrediscono con lame. Un ragazzo viene accoltellato ad una gamba.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
