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Il Pocho chiude la sua super settimana con la convocazione dell’Argentina

Il ct Sabella si è accorto del Pocho. E lo ha finalmente convocato.

 «Sono molto contento per la convocazione e per la possibilità di raggiungere la Seleccion»,

ha scritto Lavezzi su Twitter. Doppio impegno per l’Argentina: l’11 novembre con la Bolivia allo stadio Monumental di Buenos Aires, e il 15 a Barranquilla contro la Colombia. Due sfide che valgono per la qualificazione ai mondiali in Brasile del 2014. Del gruppo farà parte ancora una volta Fernandez, il difensore del Napoli tenuto invece in grande considerazione dal selezionatore che lo ha praticamente sempre chiamato, uno dei volti nuovo della Seleccion. Tra i convocati delle prossime sfide internazionali c’è anche Gargano, chiamato da Tabarez nell’Uruguay. Il «Mota» è infortunato e dovrà comunque sostenere la visita medica con i medici della Celeste per poter poi tornare a Napoli, a meno che non verranno raggiunti accordi diversi tra la federazione uruguaiana e la società azzurra.
Un magic momento per il Pocho. Il gol contro l’Udinese, il tabù «San Paolo» che durava da un anno spazzato via, tante partite al di sopra della media. Ovviamente tra i più attesi per la sfida di Catania, un’unica piccola preoccupazione, Lavezzi è diffidato: un eventuale cartellino giallo gli farà saltare il big match del 6 novembre a Fuorigrotta contro la Juventus. Sarà questa una delle tante valutazioni che Mazzarri terrà presente per la scelta del tridente da opporre al Catania. L’argentino è il più in forma di tutti, trascinatore contro l’Udinese, il migliore in assoluto. Non è una novità quest’anno, il migliore di tutti lo è stato quasi sempre anche quando non ha segnato, sia in campionato che in Champions. Uno dei «fedelissimi» di Mazzarri, ha stretto i denti per le esigenze della squadra giocando contro il Milan nonostante i problemi a un piede.
A Cagliari s’infuriò per la sostituzione, un attimo a besta, poi gli tornò il sorriso. Mazzarri motivò quella sua scelta di metter fuori lui e di tenere in campo fino al’ultimo il meno brillante Cavani per ragioni tattiche. Il Pocho si è caricato per la partita successiva, quella contro l’Udinese ed è stato devastante. Un gol, altre due occasioni nitidissime e il solito apporto fondamentale alla squadra. Serve in trasferta per la sua capacità di lanciarsi in profondità, in casa per la sua abilità a saltare l’uomo. E poi è l’unico ad avere sempre il coraggio della giocata, a farsi vedere per ricever palla, a tenerla, a guadagnarsi il fallo per far respirare i compagni. Tutto ciò fanno del Pocho un elemento unico, insostituibile, deve migliorare solo la percentuale realizzativa.

«Il gol non è un’ossessione perché l’importante è la squadra, però sono un attaccante e so che devo migliorare come numero di gol»,

disse subito dopo la vittoria sull’Udinese.
Mazzarri sta lavorando anche su questo, l’allenatore gli ha chiesto di non partire troppo lontano dalla porta per restare più lucido al momento della conclusione. Superato il primo esame con l’Udinese, ora il Catania.

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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