«Benitez vuole imparare il napoletano»: è con un tweet apparentemente innocuo e solo entusiasta che Aurelio De Laurentiis presenta il nuovo allenatore del Napoli. Tuttavia sembra evidente l’obiettivo: marcare le differenze tra il «caldo» spagnolo e il riservato toscano Mazzarri.
L’operazione “far dimenticare Walter” si gioca tutta sul piano mediatico. Non è perciò un caso il crescendo tweetteriano con cui il presidente ha creato l’attesa per l’annunciato arrivo di Benitez. Dal «ne vedremo delle belle» al «voglio un allenatore che ami Napoli e parli napoletano». In mezzo la risposta d’Oltremanica di Rafa: «Andrò ad allenare in una città bellissima» e «Vado in un top club per disputare la Champions». Fino all’ultima ondata di messaggi made in De Laurentiis: «Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli, un uomo di grande esperienza, un leader» di lunedì sera. Seguito ieri, da Los Angeles, dove si trovava per motivi legati al suo lavoro di produttore cinematografico, dal cinguettio: «Benitez mi ha detto che non vede l’ora di iniziare a conoscere Napoli, i napoletani e il dialetto partenopeo. Benvenuto Rafa!».
Insomma, comincia un nuovo ciclo per il Napoli. E il presidente ci tiene a marcare le differenze con il recente passato. Non solo dal punto di vista calcistico. Punzecchiando l’ormai nerazzurro Mazzarri. Eccolo dunque elogiare il nuovo allenatore spagnolo che vuole immergersi nella realtà partenopea, laddove il toscanaccio preferiva tenersi ai margini del troppo affetto dei tifosi. Anche fisicamente Benitez prenderà una casa in città, magari a Posillipo. Walter invece aveva preferito via Campana a Pozzuoli, non troppo lontano ma neanche troppo vicino.
L’insistenza di De Laurentiis sul «napoletano» che Rafa vuole imparare, aggiungendolo alle cinque lingue che già parla, è forse la nota che più di ogni altra esprime la cesura che il presidente vuole segnare rispetto alla storia mazzarriana del Napoli finita meno di dieci giorni fa, visto che Walter non ha mai rinunciato al suo accento e ai suoi modi di dire toscani. Insomma, via un allenatore, ne arriva un altro. E parte la rivoluzione mediatica e sostanziale: dal modulo di gioco alla gestione dei giocatori (quei titolarissimi che Mazzarri non cambiava mai, anche quando erano esausti), dalla valorizzazione dei giovani (l’attuale tecnico dell’Inter vuole solo giocatori di provata esperienza) al rapporto con la città e la «napoletanità», altro termine più volte ripetuto dal presidentissimo. Per ora Rafa se ne sta a Londra con la famiglia, con la moglie Maria de Montserrat e le figlie Claudia ed Agata di 14 e 11 anni, per qualche giorno di meritato riposo. Poi sarà tutto da scoprire quanto le dichiarazioni d’intenti corrisponderanno alla realtà.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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