Questione portieri da risolvere con maggior urgenza. De Sanctis è un separato in casa, per Julio Cesar si aspetta l’annuncio ufficiale e poi c’è Rafael, che non nasconde le proprie ambizioni. «È una situazione quasi anomala. È chiaro che se dovesse arrivare Julio Cesar, qualcuno sarebbe di troppo»: di numeri uno capisce abbastanza, lui che è stato un numero uno in ogni senso. Dino Zoff, ex Napoli e Juve, in carriera ha vinto tutto, compreso un mondiale da capitano. Esperto come pochi, SuperDino valuta il caso Napoli. «De Sanctis ha fatto molto bene, è stato uno degli artefici del Napoli di Mazzarri. Non so perché va via, ma i nomi che circolano per sostituirlo sono di assoluto rispetto».
Il primo nome è quello di Julio Cesar. «Chi può mettere in dubbio il valore di Julio Cesar? L’ex interista ha disputato ottimi campionati in Italia. Da quando si è trasferito in Inghilterra forse qualcuno lo ha perso un pò di vista ma con l’ottima Confederations Cup che ha disputato, ha fatto vedere ancora di quale pasta è fatto e se il Napoli si affiderà a lui, si metterà in buone mani».
Poi c’è Rafael, poco più che ventenne, l’ultimo portiere sfornato dalla scuola brasiliana. «Giovane ma che ha già maturato una discreta esperienza. Ha ben figurato in Nazionale, in coppa Libertadores, ha vinto campionati e coppe con il Santos, quindi ha stoffa. Mi risulta che sia molto bravo, se continua su questa strada, il futuro sarà dalla sua parte».
Non c’è troppa concorrenza in porta? «Sicuramente qualcuno andrà via, se arriva Julio Cesar è facile immaginare che sia De Sanctis. Il destino di Rafael è quello di partire dalla panchina, almeno inizialmente, ma con Julio Cesar non vedo concorrenza, avere davanti un portiere così bravo ed esperto potrà soltanto essergli di aiuto. Se i portieri fossero stati De Sanctis e Julio Cesar, allora sì che ci sarebbero stati problemi».
Discorso portieri a parte, il mercato del Napoli non è decollato totalmente. «Non mi preoccuperei, c’è ancora tanto di quel tempo a disposizione».
La cessione di Cavani condiziona tutte le strategie? «Beh, ovvio. Cavani ha fatto il fenomeno per tre anni e ha determinato le fortune della squadra. Quante volte abbiamo detto che il Napoli era Cavani-dipendente? Non solo per i gol ma per l’organizzazione di gioco che si era creata intorno a lui e per il suo stesso modo di giocare».
Si rischia il contraccolpo? «È arrivato un certo Benitez, a conferma che i progetti sono quelli di mantenere la squadra ai vertici del calcio nazionale. A prescindere da tutti questi cambiamenti, il Napoli ha l’obbligo ci confermare quanto di buono ha creato in queste stagioni».
Damiao potrebbe essere il nuovo Cavani? «Bisogna vederlo prima all’opera contro le nostre difese. Possiede comunque le credenziali giuste, è l’attaccante titolare della nazionale brasiliana, che rappresenta un riferimento assai attendibile visto la concorrenza che c’è in giro».
La Juventus resta favorita anche per la prossima stagione? «Sì, resta la squadra da battere. Sul mercato è avanti rispetto agli altri, il Napoli si deve completare, l’Inter non so cosa riuscirà a fare, la Roma ha una buona rosa ma deve fare i conti con un ambiente surriscaldato e il Milan è un punto interrogativo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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