NAPOLI – Profittando della sosta e valutando le prime sedici gare disputate, dodici di campionato e quattro di Champions League, andiamo a valutare il rendimento degli uomini di Benitez.
Pepe Reina 7.5 – Una sicurezza tra i pali. Prestazioni sempre ad alto livello. Un rigore parato a Balotelli. Altri interventi pregevoli a protezione del risultato o per limitare il passivo nelle tre sconfitte subite.
Rafael sv – Non ha partecipato a una gara ufficiale.
Colombo sv – Sempre in panchina.
Raul Albiol 7 – Il vero regista difensivo. Abile nel dirigere il reparto, autorevole nel rilancio dell’azione. Sia con Britos che Fernandez ha svolto sempre un ruolo determinante, agendo sia sul centro destra che sul centro sinistra.
Miguel Angel Britos 6 – Ha alternato buone prestazioni ad altre con alcune amnesie, realizzando peraltro un gol al Milan. Stava prendendo confidenza nel ruolo quando si è infortunato alla spalla all’ottava giornata contro la Roma.
Federico Fernandez 6 – Catapultato in campo dopo l’infortunio di Britos, ha svolto con diligenza il proprio compito anche se ha accusato qualche difficoltà al cospetto di avversari brevilinei. Nelle gare con l’Olympique Marsiglia si è applicato tanto.
Paolo Cannavaro 5.5 – Non impiegato in avvio da Benitez che al centro ha preferito la coppia Albiol-Britos ha perso in autostima e si è trovato suo malgrado coinvolto in alcuni episodi negativi quando è stato chiamato in causa che hanno caratterizzato il pari interno con il Sassuolo e la sconfitta con la Roma.
Giandomenico Mesto 6.5 – E’ piaciuto subito al tecnico spagnolo per l’attenzione in marcatura e la semplicità nelle giocate. Ha tamponato la temporanea assenza di Maggio e poi si è cimentato persino a sinistra i due gare (Roma e Fiorentina) prima di subire la rottura del crociato contro il Catania. Una lieta sorpresa ma anche tanta sfortuna, stagione finita per lui.
Juan Camilo Zuniga 6.5 – Protagonista di un positivo avvio di stagione mostrando di essersi calato con naturalezza negli schemi di Benitez. Ha fornito tre assist: due in campionato e uno in Champions. Ed è stato sfortunato nell’autorete con il Borussia. Poi ha dovuto sottoporsi a intervento al ginocchio e la sua assenza si è avvertita.
Pablo Armero 5.5 – Ha dovuto rimpiazzare l’amico e connazionale infortunato. Ma in fase difensiva ha mostrato diverse carenze come contro l’Olympique Marsiglia e il Catania. Sta cercando di migliorare in marcatura che non è stato mai il suo forte.
Bruno Uvini sv – Una sola presenza, con il Catania, quando è stato chiamato dopo pochi minuti a rimpiazzare Mesto, peraltro in un ruolo non suo.
Valon Behrami 7 – Si è conquistato a pieno merito l’appellativo di «guerriero» del centrocampo. Un combattente come pochi in cabina di regia, soprattutto nelle due gare di Champions decisive: in casa con il Borussia ed a Marsiglia. Ha saltato solo tre gare di campionato in casa (Atalanta, Sassuolo e Torino). E con Catania e Juve ha giocato nonostante un fastidio a un ginocchio.
Gokhan Inler 6.5 – Dopo un avvio non brillante ha cominciato ad entrare sempre di più negli schemi di Benitez, velocizzando il gioco e cimentandosi in alcuni cambi di campo improvvisi. Ha anche realizzato due bei gol: uno in campionato (al Livorno) e l’altro in Champions al Marsiglia.
Blerim Dzemaili 6 – Otto presenze in campionato e una in Champions, in casa con il Marsiglia. Benitez l’ha impiegato a sprazzi, per far tirare il fiato a Behrami o a Inler. Suo il gol del pari con il Sassuolo. In un centrocampo a due va un po’ in sofferenza.
Josip Radosevic sv – Due spezzoni di gara, entrambi al San Paolo: con il Bologna e con l’Atalanta, a risultato acquisito. Troppo poco per un giudizio.
José Maria Callejon 8 – Il migliore in assoluto per rendimento: guida la classifica interna dei marcatori con sei reti; un altro gol che ha spianato la vittoria a Marsiglia. E poi tantissimo lavoro tattico in fase passiva. Uno dei pochi ad averle giocate tutte. Un elemento indispensabile. Normale accusare qualche calo come a Londra con l’Arsenal o a Torino con la Juve.
Marek Hamsik 6 – Era partito a razzo: quattro gol nelle prime due gare di campionato. Sembrava si fosse inserito a meraviglia nel 4-2-3-1 di Benitez tanto che qualcuno l’aveva accostato al nuovo Gerrard. Poi la misteriosa involuzione nonostante un altro gol al Livorno. Ma il tecnico confida ciecamente in lui.
Lorenzo Insigne 6.5 – Sempre presente nelle sedici gare disputate complessivamente dal Napoli. In campionato: otto da titolare e quattro dalla panchina. In Champions: due da titolare e due da subentrante. Gode dalla stima del tecnico. Ha alternato prestazioni brillanti ad altre in chiaroscuro. A digiuno in campionato, vanta un gran gol in Champions, al Borussia.
Goran Pandev 6 – Tre gol e due assist in sette presenze da titolare non sono pochi. Sua la doppietta della vittoria sul Genoa; suo il gol che sbloccò la gara con il Livorno. Ma ha divorato anche una ghiotta occasione con la Roma sullo zero a zero e nelle ultime uscite non è che abbia brillato. Tre presenze in Champions.
Dries Mertens 7 – Appena Benitez gli ha tolto le redini, ha offerto un contributo importante alla squadra, confermando le doti di assist-man e realizzando anche il gol decisivo a Firenze. Il suo dinamismo sarà prezioso per il futuro.
Gonzalo Higuain 7 – Cinque gol in campionato e tre in Champions League ma anche quattro assist complessivi degni di un campione. Il suo rendimento è stato condizionato da un lieve infortunio muscolare che gli ha fatto saltare la trasferta in casa dell’Arsenal e la gara interna con il Livorno. Ma spesso è stato determinante con le sue giocate.
Duvan Zapata 6 – Cinque presenze in campionato e due in Champions League dove ha realizzato il gol del raddoppio a Marsiglia. Niente male come biglietto da visita anche se Benitez ne sta dosando l’impiego.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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