L’accelerazione c’è ed è massiccia da parte del Comune. E si materializzerà la prossima settimana quando Palazzo San Giacomo emetterà la manifestazione pubblica di interesse per il nuovo stadio di Napoli. Cosa è tecnicamente e amministrativamente questo atto? Il Comune definisce gli obiettivi dell’intervento e le caratteristiche generali delle operazioni che intende centrare; i soggetti potenzialmente interessati presentano una propria proposta progettuale, delineandone le linee generali. L’ente quindi seleziona tra le proposte pervenute quelle strategicamente più rilevanti ed avvia con i proponenti una fase negoziale volta alla definizione puntuale delle operazioni. Che può passare eventualmente anche per una gara vera e propria. Il Comune ha davvero rotto gli indugi e con determinazione va avanti sulla strada del nuovo stadio. I tempi sono importantissimi. Il Comune intende avere il nuovo impianto entro il 2015, possibilmente entro maggio. Qual è il cronoprogramma da rispettare? Essenzialmente uno: riuscire a scegliere entro fine anno il progetto migliore e aprire immediatamente i cantieri. La manifestazione pubblica di interesse sarà internazionale, per attirare a Napoli progettisti e fondi da tutto il mondo. Fermo restando che sul tavolo del sindaco già c’è un progetto imponente e importante che riguarda la zona di Ponticelli. Con allegato il piano finanziario che vale la bellezza di 700 milioni. Il Comune si attende che arrivino progetti che riguardino tutti i quartieri della città. Anche se è nell’area orientale – dove non si dovrebbe fare nemmeno una variante urbanistica per cominciare a costruire un impianto di quelle dimensioni – ci sono gli spazi giusti. Da quello che trapela nella indizione della manifestazione di pubblico interesse i paletti che metterà l’amministrazione, per meglio dire quello che chiederà Palazzo San Giacomo, su gradi linee è questo. Un impianto multifunzionale fruibile sette giorni su sette a basso impatto ambientale. Che sia calato in un contesto da riqualificare. Con ampi spazi pubblici. Il progetto deve essere tarato sul territorio cittadino e non fuori dai suoi confini. Napoli deve essere la sede del nuovo stadio. Terzo e importantissimo dato la tempistica: il sindaco vuole che entro la fine del suo mandato lo stadio sia inaugurato. Ovvero entro la primavera del 2015. Quarto – fondamentale – il piano finanziario. Con una indicazione precisa sul fatto che il project financing deve essere totalmente a carico dei privati e non deve gravare sulle casse comunali. Una sfida quella lanciata da Palazzo San Giacomo a tutto il mondo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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