Improvviso ma non troppo, l’addio all’Under 21 di Ciro Ferrara, tornato al calcio dei club (in questo caso la Sampdoria) per prendersi le sue rivincite, ha colto la presidenza federale e tutto l’entourage azzurro proprio alla vigilia della finale di Kiev tra Italia e Spagna. Ovvio che da Abete ad Albertini, a Sacchi, allo stesso Prandelli, che decideranno a chi affidare la nostra seconda nazionale, non ci si poteva aspettare una decisione in tal senso in ventiquattro ore, quando c’era ancora da smaltire un europeo avvincente per tanti versi ma col finale che ha lasciato stordito più di un federale.
A CONTATTO – E’ certo però che la tempistica dell’addio di Ferrara (accontentato e benedetto dai vertici federali) arriva proprio nel momento in cui Prandelli, europeo alla mano, decide di sciogliere le riserve e di continuare fino al Brasile. Con una squadra non proprio vecchia, ma neanche tanto giovane, soprattutto in alcuni ruoli chiave. Ecco dunque che in vista di Brasile 2014, l’Under 21 diventa un serbatoio naturale, obbligato per Prandelli. Ed è quindi giusto che anche il ct azzurro partecipi con Sacchi (direttore di tutte le nazionali giovanili) Abete e il vice Albertini alla scelta del successore di Ferrara. Se non altro perchè si dovrà lavorare a stretto contatto condividendo scelte tecnico-tattiche e programmi.
IN CORSA – Di nomi se ne fanno tanti in queste ore, tutti validi, tutti con le carte giuste per guidare una nazionale che ha sempre riscosso le simpatie del pubblico oltre ad aver vinto ben cinque titoli europei negli ultimi 20 anni. In pole sembra esserci Gigi Di Biagio, attuale tecnico dell’Under 20, che metterebbe d’accordo le “correnti” federali. Si è parlato anche di Viscidi o Evani, legati alle filosofie sacchiane, oppure a Francesco Rocca e Piscedda, cresciuti in federcalcio e profondi conoscitori dei giovani azzurri. La scelta finale, prevista nei prossimi giorni, al di là del valore personale di questo o quel tecnico, sarà fatta soprattutto in base alla funzionalità dell’Under 21 nei confronti di una nazionale maggiore in prospettiva mondiali.
ARRIVANO – Così è lecito attendersi che già a settembre, quando l’Under 21 sarà impegnata a staccare il passi europeo (basta un punto tra Liechtenstein e Irlanda, da affrontare entrambe in casa), Prandelli vorrà testare qualche ragazzo. I nomi sono presto fatti: Verratti e Destro su tutti, che andranno a raggiungere Borini. Ma anche Insigne e lo stesso Santon se ripartirà alla grande con il Newcastle in Premier. Mattia Destro è il centravanti che un po’ è mancato anche agli europei, l’uomo d’area di rigore sul quale c’è forte bagarre in chiave mercato. Marco Verratti, rivelazione del Pescara zemaniano, potrebbe restare in riva all’Adriatico per il suo primo anno di serie A. Ma proprio Ferrara e l’Under 21 lo hanno lanciato tra i talenti giovani più promettenti del nostro vivaio. Nel giro di quattro mesi Marco ha debuttato con l’Under 21, conquistato la serie A con Zeman, sfiorato la convocazione per gli europei dei grandi. Escalation che verrà premiata a settembre con i primi test a livello di nazionale maggiore, di quello che viene considerato a ragione l’unico possibile erede di Pirlo come modo di interpretare il ruolo. Con prospettiva più lunga, potranno aspirare alla nazionale maggiore anche ragazzi come El Shaarawy, Gabbiadini, Capuano e Florenzi, se confermeranno nella prossima stagione i grandi progressi di cui sono stati protagonisti.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
