Azzurro come Napoli. Come il Napoli che chiama a raccolta il popolo nel momento forse più delicato dell’era Mazzarri. Delicato a dire poco, a onor del vero, considerando i grandi punti interrogativi – sul presente e sul futuro – spuntati nel bel mezzo di una stagione che, fino a poche settimane fa, presentava sfumature tricolore. Bianche, rosse e verdi. L’aroma scudetto sembra però evaporato definitivamente, la Juve dista 9 punti, e ora a preoccupare è più che altro il Milan. Terzo a due passi appena e in palla, almeno prima della botta Baça. E allora, fondamentale Napoli-Atalanta: decisiva per ripartire e ritrovare una vittoria lontana cinque giornate di campionato e sette partite in totale compresa l’Europa. Lontana 41 giorni oggi: era il 2 febbraio, di fronte c’era il Catania. Altri tempi, stesso stadio: dal San Paolo al San Paolo; da un sabato a una domenica. Speciale: il popolo sa che la squadra ha bisogno dell’uomo con la maglia numero 12 e sta già rispondendo con il cuore. L’obiettivo è toccare quota quarantamila. L’onda lunga che trascina.
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