I top
Leo Messi – Risponde a Cristiano Ronaldo, autore di tre gol martedì contro il Galatasaray, con una tripleta che sembra di un irrisoria facilità. Presente le partite del giovedì, con avversari di prima categoria? Ecco, peccato che siamo in Champions League. Magico nelle serpentine, chirurgico davanti alla porta, un alieno.
Massimiliano Allegri – Il suo Milan non gioca bene, c’è da dirlo. Ma è anche difficile sperarlo, poiché per cinque undicesimi è formato da calciatori che certo non primeggiavano in squadre di provincia. Con un po’ di fortuna, anzi, con un cul de Max (alla Zaccheroni) riesce a conquistare i primi tre punti della propria campagna continentale. Bene così, peggio per ciò che concerne la coppa d’attacco.
Il Napoli – Che bella squadra, quella di Benitez. Solida in difesa, muscolare a centrocampo, fantasiosa in attacco. Insigne sembra un giocatore diverso da quello dell’anno scorso, Hamsik è sempre lo stesso, Callejon una bellissima scoperta. E Higuain sembra lo squalo dell’omonimo film di Steven Spielberg. Un vero e proprio predatore del gol: tra la rete e l’espulsione di Weidenfeller si meriterebbe otto e mezzo in pagella. Perché il condizionale?
I flop
José Mourinho – Il suo Chelsea stecca fragorosamente, contro il Basilea battuto dai londinesi nel doppio confronto della passata stagione, in Europa League. Un incidente di percorso è lecito, soprattutto considerando che il girone dei londinesi non è certo difficilissimo.
La scenata di Klopp – Magnifico, a tratti sublime. È un flop che sa di top, perché l’allenatore tedesco sembra davvero uscito da uno di quei film che non fanno altro che esasperare al massimo le caratteristiche dei propri personaggi. Geniale in conferenza stampa, divertente, sagace… quanto fuori dalle righe con gli arbitri. La sceneggiata con il quarto uomo è ovviamente da censurare, ma d’ora in poi basta telecamere personalizzate sui giocatori. Solo su Klopp. Nello spogliatoio probabilmente avrebbe distrutto il televisore, fosse stato a casa sua. E poi lo stile con cui si scusa a fine partita. Una vera star. Da portare in Italia, subito.
Lo Zenit – Male nel primo tempo, benino nel secondo. Occasione persa per la banda Spalletti, che ne prende tre al Vicente Calderon – laddove spagnoli ubriachi tentano di offrire da bere a russe statuarie, senza riuscirci – dopo avere raddrizzato una partita che per lunghi tratti sembrava decisamente no. Il secondo gol è un capolavoro di sfortuna, ma lo Zenit in Europa ha sempre una marcia in meno rispetto al campionato.
Fonte: tmw
La redazione
F.G.
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