Ritorna il campionato, dopo averci avvertito che anche la Nazionale può essere fischiata in tempi grami come questi e il ct centrato da polemiche e petizioni. Di Natale (e non Gilardino) riuscirà a tornare in nazionale?
Intanto, da queste parti, si parla, come è giusto, di regione. Apprendiamo con sgomento che Stefano Caldoro sta battendosi per il giusto rispetto della sua e nostra terra. A comunicarcelo, dolorosamente, non è il Mattino, che dovrebbe farci capire una buona volta per sempre che è un giornale di Napoli, ma il Corriere della Sera. Il quotidiano di Milano c’informa pure che pochi producono a Napoli e moltissimi trafficano. I nostri conti in disavanzo. Per pareggiarli occorre l’apporto esterno. L’esterno – avverte chi scrive – è l’Italia. Quindi noi pure, o napoletani, o campani, o meridionali. Viene anche scoperto che fatichiamo due volte; per inventarci un lavoro e lavorare. E’ vero. Quale è il maggiore problema dei nostri problemi? Il professore Compagna scrisse, una quarantina di anni fa: “creare le condizioni e le occasioni per valorizzare nella Campania e per la Campania la materia grigia che per una ragione storica e sociologica è più cospicua di quanto non lo sia in altre regioni, non soltanto del mezzogiorno”.
Materia grigia significa ragionare, criticare, obiettare, discutere. Ecco il motivo per il quale abbraccio libere iniziative editoriali (Corriere del Pallone, Nuova Città, Casoriadue, iamnaples, l’osservatorioflegreo). Personalmente mi sono reso perfettamente conto che non basta impadronirsi di una scrivania per stare a posto con la coscienza. Tutt’altro. La crisi degli organi di opinione pubblica napoletana prende l’avvio giusto da questo rilievo. Isolati (grazie alle scrivanie e agli stipendi) in pochi si sono accorti che il paese e la città cambiava e cambia volto e costume e hanno fatto quadrato appunto attorno alle ……… scrivanie.
L’unica speranza – ci viene detto profeticamente – è che una opinione pubblica resa più vigile dalla nascita delle Regioni e il ceto più vasto degli intellettuali e dei tecnici dovevano avere ( e non lo hanno avuto) di denunziare i vecchi costumi. Non è tardi, però. Napoli o diventa la guida della Regione Campania o diventa città satellite di Roma! Potrà diventare la guida della regione solo se la classe dirigente acquisterà coscienza nel compito che deve svolgere. L’alternativa è ormai questa: Roma o Napoli.
Inserito in questo contesto non si può non suggerire un’iniziativa ai nostri presidenti della serie D. La “costruzione” di un discorso veramente meridionale.
Il calcio nostro, oggi ancora artigiano, e l’urgenza di trasferirlo un gradino più su. Il Napoli, naturalmente, e la sua politica al centro di molte denunzie e critiche. De Laurentiis colpevole. Le società campane suonano l’allarme anche per il Napoli: o si rinnova, nel quadro appunto dei grandi mutamenti sociali e culturali che stanno avvenendo (sia pure tra tante indecisioni e sofferenze) o la regione si indirizzerà verso altre soluzioni e smetterà di guardare al Napoli come alla società pilota. Ecco, tanto per fare un primo esempio, mi viene lo spunto di sollecitare, anche politicamente se è il caso, il trasferimento di una delle finestre di un certo tipo di mercato (quello di Luglio) a Napoli. Il Sud ha bisogno di nuove strutture, a tutti i livelli: è giusto che anche nel calcio si rinnovi. E’ compito dell’opinione pubblica agitare questi problemi. Lo potrà questo mai realizzare, che so?, tanto per fare un esempio, un quotidiano sportivo di Roma? Non di certo: quelli di Roma fanno il centro sud e in realtà attendono che Napoli, malinconicamente, manchi ai suoi compiti per trasformarla appunto nel satellite che sappiamo. De Laurentiis (propenso ad una Napoli satellite della Roma?) questo forse non lo ha ancora capito ma la regione sì. La regione sa bene che Roma non metterà dito su questa faccenda e su tante altre, in cui sarà necessario creare l’alternativa. A Roma il calcio mercato a Milano va benone: che se ne fregano della necessità di centinaia di squadre del sud di alimentare, per una parte maggiore, una propria economia? Al massimo Roma potrà prenderci per i fondelli con il gioco delle edizioni locali. Ecco perché propongo il “manifesto sud”. Ecco perché propongo a “Master Group Sport”, a Sky, a Mediaset, a Sportitalia, a Gazzetta Tv, una delle sessioni (va bene anche quella dal 26 al 31 gennaio ma Luglio è preferibile) della Campagna Trasferimenti Calciatori a Napoli. Sarebbe la prima seria piega politica sportiva che in novanta anni di calcio venga assunta da queste bande. Augurabile che le proposte arrivino anche dalle società di Lega Pro del Sud. A Salerno, Sorrento o Cosenza l’appuntamento per il dialogo nuovo. L’allarme l’ho suonato, adesso occorre che la regione mostri carattere e continuità. Il Napoli, inteso nella sua organizzazione sociale economica, dovrebbe prendere atto di iniziative che gli converrà patrocinare.
Per fortuna il Napoli galoppa, non cammina. Mazzarri ha un contratto fino a giugno 2013 pronto ad allungare. Idem Frustalupi, Bigon, Barresi, Santoro, Sormani, strepitosi costruttori di giovani che Mazzarri controlla e si accinge a lanciare (Insigne, Maiello, Ciano, Dezi, Izzo). Il campionato del Napoli è estremamente vivo, come da tempo andiamo sostenendo. Da Parma la lieta novella. Il proietto Lavezzi – Cavani caricato nel cannone che devono armeggiare e puntare, venerdì sera alle 20,45, sul bunker sardo, i famosi Inler, Gargano ed Hamsik. Per il resto tranquillità o quasi, con De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica. Ne manca uno, come vi accorgerete: uno che potrebbe essere Zuniga ma anche Dossena. Mazzarri vede Zuniga.
L’accoppiata Lavezzi – Cavani poggia su una piattaforma in grado di “cercarla” in tutte le maniere. Potrebbe cioè avanzare Gargano recando, alla maniera dei “postini”, il messaggio a domicilio; potrebbe raggiungerli Inler, con lo scambio corto o lungo; potrebbe riuscire allo stesso scopo Hamsik con il suo magistrale cross, oltre che con le sue invenzioni deliziose. Il Cagliari, ovviamente, si chiuderà a bunker; inutile che Ballardini voglia farci capire asso per figura. Ha gli uomini per farlo, oltre la necessità urgente di catturare qualche punto esterno.
La giornata può risultare, se si da una occhiata al programma, parecchio favorevole al Napoli. Milan e Inter rispettivamente affidate all’ardente Ibra e al polemico Snejder .
Se Mazzarri azzecca la piattaforma di lancio, in cui il più bravo manovratore resta Inler, forse domenica sera la classifica potrebbe dirci qualcosina di meglio. Il Cagliari va accortamente infilato, non certo aggredito, amici.
NANDO TROISE
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