Il capolavoro di Hamsik è l’ingrediente per rendere perfetta la serata del San Paolo. Il copione è completo: commozione, indignazione (per i veleni provenienti da Torino), pathos e la gioia per un successo prezioso. Il Napoli mette alle corde il Chievo e si riprende con rabbia il ruolo di anti-Juve spodestando l’Inter dalla seconda piazza del campionato. Il successo è striminzito solo nel risultato, ma la risposta dal punto di vista della prestazione è confortante, così come la partecipazione dei trentamila al ricordo
di Lino Romano, il 30enne innocente ucciso a Marianella dalla camorra. Lo sport e il sociale si fondono in una miscela perfetta che esalta il pubblico. Il minuto di raccoglimento — sotto una pioggia battente — per Pasquale Romano è accompagnato da un lungo applauso, lo stesso che tutto lo stadio tribuna al coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità. Lino — gli amici lo chiamavano così — a Fuorigrotta era un ospite fisso. La curva A era la sua casa e naturalmente lo ricorda con uno striscione “Onore a chi con noi ha condiviso emozioni e delusioni, Pasquale vive”. E lo fa negli occhi e nel cuore della fidanzata Rosanna, presente in tribuna, e di chi lo voleva bene. La trasposizione vale anche per gli altri che non ci sono più. I trentamila ricordano anche Paolino Avella, Silvia Ruotolo, Dario Scherillo e Giancarlo Siani. Fabrizio, Alessandra, Pasquale e Ludovica, i loro familiari, indossano sugli spalti la maglietta “La camorra non vale niente” assieme al sindaco Luigi de Magistris e all’assessore allo Sport, Pina Tommasielli, protagonista in mattinata di uno scambio vivace di battute su facebook con Gennaro Esposito, presidente della Commissione Sport ed Impiantistica del Comune. La Tommasielli ha ribadito l’importanza della scelta di coprire interamente il costo dei lavori (sui 130mila euro) necessari per evitare la chiusura dell’impianto di Fuorigrotta da parte dell’Uefa. Gli interventi cominceranno oggi. Poi il grido ‘Vogliamo vincere’ alza il termometro della passione. Inler prova a farlo esplodere dalla lunga distanza: una traversa e un grande intervento di Sorrentino. La coppia elvetica in mediana è un valore aggiunto. Behrami è un gladiatore scatenato. In attacco, Pandev è il punto di riferimento offensivo, ma non incide. Insigne e Hamsik gli girano attorno. Il tridente riveduto e corretto s’innesca solo in un paio di circostanze e manca della lucidità necessaria. Il pubblico ci crede ma nel frattempo si ricorda dei veleni razzisti di questa settimana e risponde con i soliti cori contro il Chievo e la Juve. L’importante è la vittoria. La corazza preparata da Corini comincia a sfilacciarsi, Hamsik ringrazia al 13’: il sinistro è chirurgico. Insigne sfiora il raddoppio. Il Chievo resta in dieci per l’espulsione di Vacek. Finisce così. Sipario.
Fonte: Pasquale Tina per La Repubblica
La Redazione
L.D.M.
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