BOLOGNA – Il Napoli ha sbagliato due volte partita. La prima quando ha morbidamente affrontato il Bologna (meno dotato sul piano tecnico), convinto di venirne a capo solo per diritti acquisiti chissà dove. Quella partita è finita 1-0 per i padroni di casa. La seconda volta, molto più grave della prima, è stato quando si è trovato in vantaggio con la splendida fiammata di Callejon dopo il rigore dell’1-1 di Higuain: mancavano 10 minuti alla fine, ancora 4 minuti e il Bologna ha perso Kone per doppia ammonizione, ma il Napoli ha perso qualcosa di più importante e irrecuperabile, le distanze fra sé e la partita. Ha lasciato altro campo agli emiliani, ha subìto un primo angolo e poi un altro che è stato decisivo. Non è che sabato lo scudetto fosse a portata di mano, ma ora è proprio scomparso dall’orizzonte napoletano.
IL CAPOLAVORO DI BIANCHI – Se il Napoli ha sbagliato, eccome, niente può essere rimproverato al Bologna che ha giocato da squadra compatta, organizzata, logica, senza mai subire il fascino degli avversari ma affrontandoli con uno sguardo fiero, con la qualità di Diamanti e con la nuova ferocia di Rolando Bianchi, la cui doppietta ha regalato a Ballardini il secondo punto in due partite in casa. Se Diamanti ha potuto rendere concreto (assist dell’uno a zero e altre belle iniziative) il suo calcio è successo perché la squadra ha tenuto bene sul piano tattico e soprattutto fisico, riuscendo a sprintare anche con un uomo in meno in un finale rabbioso e vincente. Ma oltre al capitano, ieri è riesploso Rolando Bianchi. Primo gol bello per stacco, scelta di tempo e precisione nel colpo di testa: sul cross da sinistra di Diamanti, il centravanti del Bologna ha preso il tempo ad Albiol e piazzato la palla sul secondo palo. Il secondo è stato una cannonata sotto la traversa, proprio al 90′, in un’area affollata (e con qualche spinta) dopo un angolo di Diamanti e un bel controllo di petto del medesimo Bianchi.
ADAGIO NAPOLETANO – La squadra di Benitez aveva giocato mercoledì in Coppa Italia (sei titolari confermati), ma la fatica contro l’Atalanta non poteva giustificare quel palleggio lento e scontato con cui stava sviluppando la sua partita. Il Bologna chiudeva ogni strada, la presenza di Perez in mezzo al campo assicurava il riferimento necessario per la manovra di Ballardini (sia in fase difensiva che nel riavvìo) e la sua difesa non era mai in affanno, a differenza di quella napoletana, incapace di intuire da dove sarebbe arrivato il vero pericolo. Eppure, prima del gol di Bianchi, c’era stato un avviso chiaro: cross da sinistra di Diamanti e colpo di testa a lato del centravanti. Lo avrebbe capito una difesa di Esordienti che quella era la linea da tagliare.
CON HAMSIK – Il Napoli si è scosso un po’ a inizio ripresa, alzando leggermente il ritmo anche perché al posto dello spento Pandev era entrato un più vivo Hamsik. L’arbitro ha sbagliato un paio di valutazioni a sfavore del Bologna, così la partita si è un po’ incattivita fino al fallo da rigore di Kone su Dzemaili e lì si è proprio infiammata. Damato non ha mostrato il giallo a Kone per quel fallo solo perché era già ammonito e non se l’è sentita, così come non ha nemmeno ammonito Natali che nella calca lo ha spinto via. Botta di Higuain, pareggio. A quel punto Ballardini ha preso una decisione sbagliata, ha tolto Perez (che era ammonito, ma non sembrava ancora sfinito) e non Kone (già ammonito pure lui, graziato in occasione del rigore e ora anche dal passo pesante) per mettere Lazaros che appena entrato ha perso la palla con cui è ripartito il Napoli: Dzemaili, Higuain, assist per Callejon, solito diagonale rasoterra da destra a sinistra finito in rete. Visti i natali, la chiameranno Calle diagonal.
LA REAZIONE – Il Napoli doveva chiuderla lì, ma non aveva fatto i conti con la sua traballante ripresa. Mentre la squadra di Benitez teneva palla, Ballardini ha messo Acquafresca ed è passato alla difesa a 4, più Diamanti attaccante a destra. E’ durata 2 minuti, fin quando Kone ha fermato Higuain con un altro fallo a centrocampo. Stavolta ecco anche il rosso per il greco (col Bologna che passava dal 4-3-3 al 4-2-3), insieme ai 3 punti deve aver pensato il Napoli stabilendo che la partita era finita lì. In due minuti, due angoli per il Bologna, al secondo il pareggio. Meritato.
Fonte: Corriere dello Sport
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