NAPOLI – Quando si dice le convergenze parallele. Londra, quartiere Chelsea: l’elenco per programmare il (proprio) futuro è in fase d’allestimento e quel giovanotto tutto nervi e scatti, individuato andando in giro per l’Europa, è sottolineato in blues. Contemporanemente: Castelvolturno, un’enclave di Napoli, sul taccuino che punta dritto al mercato c’è un esterno tinteggiato d’azzurro. Il primo acquisto non si scorda mai: e ripensandoci bene, quel sorriso che nel giugno sostiene gli sguardi incrociati di Benitez & Bigon sa di empatia allo stato puro, la prova provata di affinità elettive ch’emergono in fretta, rapidamente, e che sono racchiuse soprattutto intorno a Dries Mertens, l’esterno alto che piace al tecnico e pure al diesse, l’anello di congiunzione di una strategia nata a distanza (e destinata a restar tale), se un bel giorno non nascesse la pazza idea. «E se provassimo con Benitez?» . Detto e fatto: a Londra atterrano De Laurentiis, l’amministratore delegato Chiavelli e Riccardo Bigon. Succede sempre così: i convenevoli, l’approccio, poi il sì e il summit di mercato nel quale rientrano (chiaramente) i piani tattici. Benitez ha tutto in testa, lo schema e gli interpreti; Bigon ha steso la propria relazione su ciò che serve, ciò che va ceduto, quello che si può comprare. E sui fogli di entrambi, quello dell’allenatore e quello del manager, c’è subito Mertens.
FOLGORATI – Il Napoli se ne era innamorato già qualche anno fa, per la precisione nel 2010, quando gioca in Olanda, ad Utrecht, e scopre dal vivo le qualità di questo cursore con tanto piede ed energia a volontà: sarebbe però da 4-2-3-1 o, magari, da 4-3-3, e per importarlo nel calcio di quell’epoca sarebbe fatica e spreco. Non è finita, perché poi le strade si incrociano ancora, ad Eindovhen, l’ultima Europa League: il Napoli ne esce con le ossa rotta, il Psv dilaga e pure stavolta a fare il «matto» c’è Mertens. In realtà ci sarebbe anche Strootman, che piace eccome: ma in mediana ci sono già muscoli e fosforo, mentre per Benitez va proprio bene quell’omino che cade e si rialza, attacca e accelera, copre e riparte. Blitz in Olanda: affare fatto.
ESTERNO CON VISTA – Mertens predilige la corsia di sinistra, quella che sarebbe di Insigne, ma se la passa bene anche a destra: è un multiuso sul quale Benitez punta, pur nella logica del turn-over, e dal quale ottiene a Marsiglia la partita perfetta, impreziosita da una prestazione rimarchevole nella quale c’è persino un colpo di tacco per liberare il destro di Zapata. Curiosità personali: il belga «terribile» s’è concesso una Napoli da cartolina, prendendo casa su via Posillipo, nei pressi di palazzo Donn’Anna, edificio storico di fine seicento. Raccontano le «cronache» che all’ala il mare piaccia goderselo in canoa, in compagnia della fidanzata. Poi ci sono le leggende metropolitane, chissà fin quanto romanzate: una sera d’estate, mentre Mertens era tutto compresso con le pagaie, venne individuato da una serie di tifosi, e inseguito. La discrezione è tra le qualità del tornante tuttofare che, per concedersi un po’ di tranquillità, preferì tornarsene a casa, ma a nuoto.
Fonte: Corriere dello Sport
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