Dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei. San Lorenzo, di nuovo, perché forse nascon tutti là: bentornati in Argentina, tanto per gradire, la terra in cui dall’erba germogliano i talenti, scugnizzi ritrovatisi laggiù per caso e però con la voglia matta di scoprire Napoli, la Patria di Diego. Ezequiel Lavezzi, tanto per non andare troppo in là negli archivi, arrivò dal San Lorenzo, anno di grazia 2007, cinque milioni di euro o poco più e affare fatto. E’ andata come ricorderete e però intanto la nuova generazione s’è portata un po’ di lavoro avanti e Alejandro Dario Gomez (24), all’epoca un debuttante e però da tre stagioni in Italia, a Catania ha cominciato a far le prove generali per imporsi: ovviamente, arriva pure lui dal San Lorenzo; naturalmente, è un genietto imprevedibile, tutto finte e guizzi, fisico da scattista, dribblomane dentro, uno di quelli che dall’Etna al Vesuvio è capace di infiammare le folli.
UN VULCANO – La prima missione è stata compiuta, la seconda appartiene al ventaglio delle ipotesi da concedere in dote al destino, che intanto comincia ad essere solleticato: Gomez ha l’identikit ideale per rientrare tra gli obiettivi d’una squadra che ha nel proprio Dna il rinnovamento mirato. Per ora è soltanto una semplice e però splendida idea, da coltivare con cautela, senza sprecarsi più di tanto, senza alimentare aste, senza scatenare dibattiti, standosene in tribuna quando gioca il Catania, oppure anche dinnanzi alla tv, ad osservare attentamente l’evoluzione di quel diavoletto che nel vecchio, caro Cibali, un mesetto fa, per poco non trovava una clamorosa soluzione proprio allo scadere. Finì 0-0 perché il palo gli disse di no.
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