Il Napoli di Rafa vince, segna, diverte e dà un altro segnale chiaro alla Juve e al campionato. Prova di forza e autorevolezza al Bentegodi: due volte in vantaggio, due volte raggiunti nel primo tempo, gli azzurri dilagano alla distanza con altre due reti nella ripresa. Finisce 4-2, quattro squilli azzurri in chiave scudetto. La prima grande conferma: l’attacco del Napoli è veramente stellare. Dopo le tre reti nell’esordio al Bologna, altre quattro al Chievo Verona: sette in due partite. Segnano tutti, una vera e propria macchina da gol quella di Benitez. E anche una bella risposta sotto il profilo atletico con il Napoli che cresce con il passare dei minuti e demolisce la resistenza orgogliosa dei gialloblù di Sannino. Un fantastico poker, gli azzurri passano a mani basse a Verona, sfatano il tabù di un campo maledetto, cancellano gli ultimi tre ko consecutivi contro il Chievo. Super Hamsik realizza un’altra doppietta, Callejon si ripete dopo la rete al Bologna, Higuain segna il suo primo gol ufficiale. Manca all’appello solo Insigne che però sostituisce i gol con due assist decisivi per il primo gol di Hamsik e il quarto di Higuain ed entra in tutte le azioni pericolose del Napoli: prestazione sontuosa la sua dopo la firma e di buon auspicio per le convocazioni di Prandelli in vista del doppio impegno dell’Italia verso i Mondiali. Irresistibile in attacco, da registrare meglio però in fase difensiva. Migliorando anche quest’aspetto, limitando gli errori difensivi, il Napoli può diventare una vera e propria corazzata in Italia e probabilmente anche in Europa. Questo il responso della prima trasferta del campionato, chiusa con una grande vittoria. Il Napoli gioca bene palla a terra e velocizza con grandissima incisività negli ultimi venti metri. La massima interpretazione del concetto offensivo di Rafa si verifica nell’azione della prima rete. Fittissima rete di passaggi, il tiki taka classico del Barcellona, palla a Insigne al limite dell’area, tocco per Hamsik e gol dell’1-0 dello slovacco, il terzo in due partite. E la conferma dell’incisività offensiva si ha nell’azione del 2-1 azzurro, quando funziona in pieno il movimento degli attaccanti: Higuain lavora da campione una palla e serve un assist perfetto a Callejon bravo a seguire l’azione e a mettere dentro a porta vuota. Nel primo tempo fa da contraltare l’insicurezza in fase difensiva, errori di singoli e di reparto, sia nelle azioni dei due gol di Paloschi che in altre iniziative del Chievo. Sul primo gol Paloschi è bravo a sbucare sul secondo palo, ma Britos e Reina sono incerti sul cross basso di Hetemaj. Incertezze anche sul secondo gol dell’attacante del Chievo: azione da calcio d’angolo, l’attaccante scuola Milan va via troppo facilmente a Maggio e beffa Reina. E tra le due reti la punta scuola Milan colpisce anche un palo inserendosi su un retropassaggio errato di Maggio al portiere Reina. Senza fretta e senza pause. Il Napoli nel secondo tempo si ricorda la filosofia di Benitez e la mette in pratica in maniera perfetta. Torna in campo convinto: si conferma pericolosissimo quando attacca e diventa impermeabile in fase difensiva non concedendo più nulla al Chievo Verona. E così arrivano il 3-2 di super Hamsik che esplode un destro imparabile per Puggioni e il 4-2 di Higuain di forza e caparbietà su imbucata perfetta di Insigne. Il Napoli va, i napoletani sognano e finalmente festeggiano a Verona con il vecchio re azzurro Hamsik e il nuovo Higuain. E soprattutto con un Napoli che dimostra sempre più di avere una fisionomia da scudetto. Mentalità, gioco e gol.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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