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Il Napoli sa come vincere

Mazzarri cercherà di ingabbiare Pirlo che è il fulcro della manovra juventina

Le partite a scacchi lo eccitano in maniera particolare. Quella con la Juve lo è: stesso atteggiamento tattico, uguale scaltrezza, identico rendimento in campionato. Come un invito a nozze per Mazzarri che avrà già studiato quali mosse mettere in atto sabato sera. Così come le aveva studiate prima della finale di Coppa Italia il 20 maggio scorso ed in occasione della Supercoppa Italiana. In entrambe le gare, il Napoli era riuscito a dare scacco matto alla Vecchia Signora se non ci fossero state le decisioni di Mazzoleni a cambiare il rapporto di forze in campo in quel di Pechino. Resta ad ogni modo la vittoria dell’Olimpico di Roma del 20 maggio scorso, l’unica sconfitta incassata dalla formazione di Conte tra campionato, Champions League e la passata edizione di Coppa Italia. I partenopei sono stati, quindi, gli unici a piegare i bianconeri e stavano per farlo anche una seconda volta l’8 agosto, ecco perché Marchisio e soci temono in maniera particolare questo faccia a faccia che il campionato propone già all’ottava giornata. Una sfida in cui il Napoli può contare su due risultati su tre e può affrontare senza particolari assilli dal momento che ci sarà anche la gara di ritorno.

LE MOSSE – Mazzarri, quindi, ha dimostrato di sapere come si battono i campioni d’Italia in carica. L’unico suo rammarico è di non aver avuto abbastanza tempo per preparare la partita. Solo un paio di giorni con l’organico al completo. E non bastano per istruire perbene i suoi su come e dove colpire l’avversario. Immediatamente dopo il rammarico, arriva la preoccupazione sulla condizione fisica di coloro che hanno preso parte agli impegni con le rispettive nazionali. Come stanno? Hanno assorbito la fatica delle partite e dei viaggi?  Per il resto, il tecnico toscano ha già in mente la strategia da portare avanti allo Juventus Stadium. Ma la svelerà ai suoi soltanto all’ultimo momento. In Coppa Italia, il Napoli ha battuto la Juve aggredendola alta, pressandola a tutto campo, con Aronica e Dzemaili in campo e Lavezzi (che si procurò il rigore) a fare coppia con Cavani. In Supercoppa, invece, i partenopei (con Britos, Behrami e Pandev) agirono più di rimessa passando comunque in vantaggio per due volte a parità numerica. Chissà cosa s’inventerà stavolta Mazzarri. Probabile che l’atteggiamento si avvicini più a quello di Pechino (3-5-1-1) che pure a quello di Roma (3-4-1-2), non avendo più Lavezzi che garantiva profondità ed imprevedibilità.
ELASTICITA’ – Di sicuro a Mazzarri piace un Napoli che sappia contenere e distendersi alla stessa maniera. Ha previsto il controllo di Vucinic se dovesse piazzarsi tra le linee, così come gli inserimenti degli esterni (Liechtesteiner ed Asamoha) o dei centrocampisti (Marchisio e Vidal). Chiederà ad Hamsik (o chi si trova da quelle parti) di andare a disturbare Pirlo in fase di impostazione. Insomma, il tecnico toscano escogiterà le sue diavolerie anche per questa gara.
INSIGNE IN PIU’ – Stavolta il Napoli presenta un difensore che non ha preso parte ai precedenti incontri con la Juve: Alessandro Gamberini. Lui e Campagnaro sono abbastanza eclettici per cui non dovrebbero avere particolari problemi a districarsi anche in zone diverse del campo. A centrocampo, conferma per Valon Behrami che oltre a garantire protezione ad Inler assicura fisicità e centimetri al reparto.
E poi Mazzarri può contare in qualsiasi momento della gara su Lorenzo Insigne, gasato come non mai dopo lo splendido gol realizzato con l’Under 21 e pronto a subentrare per creare superiorità numerica e dare più incisività all’attacco. A Pechino non fu possibile lanciare nella mischia lo scugnizzo di Frattamaggiore. Ma a Torino, lo spazio uscirà ed allora saranno problemi dei difensori bianconeri tenerlo a bada.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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