Missione compiuta. Nell’anticipo del martedì, con due gol nel primo tempo (Cavani su rigore e Hamsik) il Napoli liquida il Palermo al San Paolo (2-0). Si addormenta nella ripresa, pasticcia in difesa, De Sanctis è attento e finisce in gloria. La sfida è lanciata. Tre punti avanti in attesa delle “risposte” di Udinese (a Cesena), Inter (a Parma) e Lazio (col Siena all’Olimpico) per il terzo posto.
Gli azzurri si concedono un primo tempo di gran voglia. Il Palermo è rabberciato. Difesa di ventenni tutta nuova, centrocampo a cinque, Hernandez e Ilicic avanti. Il Napoli torna all’antico (3-4-2-1). Assente Dzemaili (squalifica) e con Lavezzi in panchina, il centrocampo torna a quattro con Maggio e Zuniga sugli esterni, Inler e Gargano in mezzo. Hamsik in coppia con Pandev alle spalle di Cavani.
Hamsik, Pandev e Inler sono il motore della squadra. Marekiaro è molto ispirato, prende palla, accelera, distribuisce il gioco e fa gol. Migliaccio fa fatica a tenerlo. Pandev difende palla come pochi e punta sempre in profondità. Inler, centrale sulla linea mediana, poco pressato da Donati che resta lontano, a protezione della difesa, gioca con eleganza, padrone del match. Sono in ombra i due esterni. Maggio patisce Bertolo. Zuniga sembra stanco, rimane a metà strada, non punge mai.
E’ un Napoli a metà, ma funziona ugualmente (5’ incrocio dei pali di Inler), benché sorpreso dalla partenza disinvolta del Palermo (6’ due parate consecutive di De Sanctis su Ilicic ed Hernandez). Il Palermo (senza Miccoli e Balzaretti, tra le assenze più importanti) ha voglia di giocare. Il Napoli ha voglia dei tre punti. Pandev impegna duramente la difesa siciliana e si procura il rigore del vantaggio. Entra in area sul lancio di Inler. Milanovic nel contrasto scivola, il pallone gli rimbalza su una gamba e poi su un braccio tenuto però largo. L’arbitro non esita. E’ rigore. Mutti protesta (“E’ una vergogna”). Ritiene involontario il “braccio” del suo giocatore per il rimbalzo ravvicinato del pallone dopo che Milanovic l’ha deviato di gamba. Cavanni dal dischetto non fallisce (16’).
Il Napoli si mette tranquillo e governa il match con una leggera superiorità. Il Palermo arretra Pisano e Bertolo per difendere a cinque, ma non soffre sugli esterni. Le frecce azzurre sono spuntate. Non è una buona serata per Zuniga e Maggio. E’ un Napoli così così, con qualche incertezza in difesa fronteggiando un solo attaccante (Ilicic, con Hernandez di conserva), però vengono avanti Pisano e Barreto (Maggio si fa ammonire per un fallo sul paraguayano), e Bertolo si insinua a sinistra.
Non è una bella partita (le squadre hanno giocato tre giorni prima). Ma arriva il raddoppio a togliere d’impaccio il Napoli. Gargano inizia l’azione, Pandev lancia in gol Hamsik che controlla di petto e infila Viviano di destro, quasi danzando nell’area piccola (35’).
La partita non irresistibile diventa noiosa. Ma ci sono 40mila sugli spalti a spingere il Napoli. Temono un’altra delle ultime rimonte degli avversari. Il Palermo gioca, fa girare la palla, si chiude bene in difesa, però non sa offendere. La difesa azzurra rimedia sempre. Una volta Cannavaro salva alla disperata su Ilicic sfuggito ad Aronica e con Zuniga lontano (40’), poi Hamsik ribatte di testa in area una punizione di Donati (51’). Il Palermo gioca, ma il Napoli è più pericoloso pur avendo ammainato le vele. In diagonale sul campo, da sinistra a destra, la palla corre da Hamsik a Pandev a Cavani che strozza fuori il tiro oltre il palo più lontano (57’).
Il Napoli sta scherzando col fuoco subendo il Palermo (Pandev deve recuperare in difesa) e sprecando il contropiede. L’entrata dell’israeliano Zahavi (63’ per il difensore Milanovic) assicura più pericolosità agli attacchi siciliani. Zahavi gioca da centravanti, partendo da fuori area. Inler ripiega sull’israeliano con Hamsik che passa ad intralciare Donati.
Napoli di nuovo vicinissimo al terzo gol sul cross basso di Hamsik che Cannavaro manca davanti alla porta di Viviano (68’). Finisce che il Napoli, pressando poco e aspettando l’avversario, si trova col Palermo addosso. Ma è un avversario che gioca e rigioca, non ha sprint, non impegna De Sanctis. Mazzarri ricorre a Lavezzi (76’ per Pandev) per vivacizzare l’attacco, ma sono pochi gli spunti del Pocho. Meglio proteggesi di più. Ed ecco Dossena per Hamsik (81’) e Britos per Fernandez (85’) che ha lottato duramente contro Hernandez.
Uno spunto di Lavezzi lancia in gol Cavani, a difesa palermitana scoperta, ma sul Matador rinviene in extremis Migliaccio passato a fare il centrale di difesa con l’uscita di Milanovic (91’). Il Napoli frena i desideri del Palermo facendo possesso palla nei quattro minuti di recupero.
Si va a buon ritmo. Dieci punti nelle ultime quattro partite. La Roma si mette ancora di più fuorigioco col pareggio di Verona (0-0). Aspettiamo i risultati di Udinese, Lazio e Inter. Il Palermo ha poco da recriminare. Non ha fatto nulla di concreto per mettere alle corde il Napoli. Una sola vittoria nelle ultime 12 partite, la squadra siciliana non è più l’ardente formazione dello scorso anno. S’è visto al San Paolo pur con le attenuanti delle molte assenze.
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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