Le Fiamme gialle sono entrate nella sede del Calcio Napoli, nel quartier generale di Castelvolturno, proprio mentre gli azzurri a Capodichino stavano per imbarcarsi sull’aereo che li avrebbe portati in Olanda. Probabilmente non è stato scelto a caso dalla Guardia di finanza il giorno in cui acquisire gli atti e le documentazioni richieste dal provvedimento della procura di Napoli firmato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, capo della sezione reati legati a manifestazioni sportive. L’indagine, che come poi è stato confermato non vede nessun tesserato del club azzurro iscritto nel registro degli indagati, è esclusivamente conoscitiva senza la formulazione di precise ipotesi di reato: ed è per questo che i finanzieri sono arrivati a Castelvolturno a bordo di due auto di servizio, senza scritte ai lati. Un modo per cercare di non attirare le attenzioni, per non accendere i riflettori su un atto meramente procedurale. Quattro i militari che hanno bussato alla porta degli uffici praticamente deserti verso le 10 e 10, in una mattinata senza vento, che sul litorale domizio contribuisce a rendere il clima ancor più torrido.
I dirigenti del Napoli sono tutti con la squadra: il centralinista della società in pochi minuti riesce a contattare un addetto del club che consente alle Fiamme gialle di recuperare i contratti e le documentazioni al centro del decreto di acquisizione. Quando escono è da pochi istanti passato mezzogiorno: i quattro, in elegante completo nero con tanto di giacca, camicia bianca e cravatta, si dirigono verso le due auto che hanno parcheggiato lungo il viale che i giocatori regolarmente percorrono per raggiungere il parcheggio e i campi di gioco. Inutile fare domande. Qualche sorriso, una smorfia di sorpresa e poi via, ognuno con la propria borsa d’ordinanza.
Dieci minuti prima dal centro era uscito Marek Hamsik: solo una coincidenza, sia chiaro. Lo slovacco con Gamberini era in sede per dei massaggi. Probabilmente sono stati gli unici a incrociare i finanzieri nella sede sociale. Ignorando del tutto quello che stava succedendo. Della presenza dei militari, lui, non sa nulla.
La comitiva azzurra ha appreso la notizia una volta atterrata a Eindhoven, poco dopo le 12,30. Walter Mazzarri minimizza: «Non siamo per nulla preoccupati, ha piegato tutto la nota del club. Di sicuro la cosa non disturba la nostra vigilia». Il tecnico blinda la serenità della sua squadra a poche ore dal match con il Psv in Europa League. La società poco prima, in un comunicato, mostra di non temere alcune conseguenza: «Seguendo una linea di continuità comportamentale adottata dal primo giorno della sua costituzione, siamo al fianco della magistratura in ogni attività volta all’accertamento della verità», si legge nella nota pubblicata sul sito e in cui il Napoli conferma che non ci sono indagati.
Mattia Grassani, legale del club azzurro è molto più eloquente: «Non ci sono neppure soggetti nei confronti dei quali viene mossa un’accusa», dice ridimensionando ulteriormente la faccenda. L’acquisizione di atti è avvenuta anche nella sede della Filmauro e della Figc: «Non si è trattato di acquisizioni particolarmente onerose, ma di atti depositati anche in Lega Calcio e verificati dalla Covisoc e dai consulenti esterni della Deloitte. Sono quindi atti e documenti alla luce del sole».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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