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Il Napoli in marcia verso la Coppa Italia, la Nazionale verso gli Europei

Dal Napoli alla Nazionale passando per le strutture sportive: riflessioni libere

L’Italia paese di Santi, Poeti e Navigatori è anche terra di grossi polemisti e “complicatori – degli affari – semplici”. Ci siamo lasciati alle spalle sia il campionato che le qualificazioni, la Nazionale di Prandelli si è riunita a Coverciano,  ma le polemiche sono già divampate violente. Due soprattutto. Andare in Polonia ed Ucraina, sede dei Campionati Europei 2012,  con molto anticipo oppure subito prima degli incontri? Portare nell’Est Europeo due squadre con schemi da adeguare alle avversarie, che sono la pluricampione Spagna, l’Irlanda di Trapattoni e la Croazia? Qui si inseriscono i pareri medici, di chi è stato in Polonia, di chi ha solo sentito dire ciò che sono le differenze climatiche, insomma discettano tutti. Anche senza capirne più di tanto.

° Sul secondo problema invece tutti i più grossi “competenti” si sono lanciati a pesce. Dicendo anche cose amenissime. Ci pare che interessantissimo sia da considerare come si cerca di annullare la “nostra” personalità parlando solo ed esclusivamente della squadra da affrontare, delle loro tecniche, delle loro caratteristiche. Vale sia per la Nazionale che per il Napoli, impegnato domenica a Roma nella finale di Coppa Italia, con la neo campione d’Italia, l’imbattuta Juventus. Ma abbiamo anche noi una personalità? E allora costringiamo gli altri ad adeguarsi a noi! Il Napoli quando riesce a tenere i suoi ritmi che sono alti, anzi altissimi, può giocarsela con tutti, come ha dimostrato con le finaliste di Champions League, Chelsea e Bayern Monaco. A Roma, domenica, i ragazzi di Mazzarri affronteranno la Juventus a ritmi altissimi. Lo sa bene Hamsik, come lo sa Lavezzi, apparso contro il Siena in forma strepitosa, alla faccia degli amanti del gossip, concentrati, loro, alle rapine, ai Rolex, allo shopping sia esso in via Domenico Morelli a Chiaia oppure in via Montenapoleone a Milano, a Yanina Screpante oppure alle trattative con Moratti o addirittura quelle degli avvocati romani del suo procuratore Mazzoni con gli sceicchi del PSG.

Ritornando agli Europei, i nostri saranno gli uomini gol  e sto parlando di Di Natale, Destro, Borini, Cassano, Balotelli, Giovinco, Marchisio,  al pari di Cristiano Ronaldo, Rooney e Torres.

° Polemica a parte è poi quella dei “meridionalisti”, e non meridionali. Siamo nell’era spaziale da ben 40 anni e ancora parliamo di razze e di stirpi e di discendenze. Da meridionali rispondiamo a quell’obbrobrio del tesserino di iscrizione al partito o movimento che dir si voglia “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” dove ci si impegna, recita il tesserino, ad ottenere, con tutte le proprie forze, o far ottenere, l’Autonomia e l’Indipendenza della Padania. Pochi giorni fa, questi “Italiani” hanno costituito il Parlamento del Nord, con Calderoli Presidente; hanno nominato i loro Ministri, Zaia, Cota ed altri. Un vero territorio straniero su suolo Italiano. “C’è il Vaticano e San Marino – dicono  – c’è anche la Padania”. Nonostante siano tantissimi gli Eroi al Nord che hanno dato la vita per l’Italia, la Bandiera, l’Unità d’Italia: da Garibaldi a Mazzini, da Nino Bixio ad Anita; da Pietro Micca ad Enrico Toti. Che peccato assistere a tutto ciò!!!!

Da meridionali rispondiamo invece con Nocerino, Borriello, Cannavaro, Ciro Ferrara, Cassano e tanti altri che loro stesso applaudono. Chissà (mi sorge un dubbio) se Maroni si sente ancora amico di Angiolino Alfano, il segretario del Pdl che è di Agrigento. Cioè parlando di uomini che sono nati o cresciuti e affermatisi al di qua della linea gotica. Ed è molto. Considerando l’avversione e non il vittimismo che caratterizza il nostro calcio (purtroppo).

° Altro problema è stato quello delle teste di serie agli Europei. L’Italia non lo era, nonostante i tre titoli Mondiali ed è capitata in un girone fortissimo.

° Chiudiamo con le strutture sportive. Che peccato, e qua riderebbero i nostri connazionali del Nord, i Padani, vedere marcire tanti Stadi e Palazzetti che pure hanno fatto la Storia dello Sport napoletano, meridionale e Italiano. Il Pala Argento, il San Paolo e il San Mauro, il Moccia di Afragola, la Scandone, l’Albricci, il Collana, lo Sferisterio, il Centro Paradiso di Soccavo e quello di Marianella……………, pensando alle difficoltà che hanno le società napoletane, quale Campania, Internapoli e Neapolis a fare attività nella loro Città, una volta Capitale del Regno delle due Sicilie e del Mezzogiorno d’Italia e che dire dell’Arzanese che approda tra i professionisti della Lega Pro e non riesce a fare nemmeno una gara nel suo campo, il Sabatino De Rosa oppure il Sorrento di patron Gambardella e della MSC Crociere che già sa che se riesce ad andare in serie B, a Sorrento non potrà giocare.

Ho visto campi sportivi al Nord che qui da noi chiuderebbero (es. Opera e Novi Ligure); quando l’Italia unica e indivisibile, caro Presidente della Repubblica?

Alla prossima……

Nando Troise

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