Goran Pandev si è presentato ieri pomeriggio a Castevolturno. Preoccupato. Ed anche dolorante alla coscia sinistra. « I medici della nazionale mi hanno detto che non sarei stato in grado di giocare e che potevo rientrare perché hanno riscontrato questo problema muscolare » , ha confidato sia a Mazzarri che al dottor De Nicola. Quest’ultimo, poi, ha provveduto a rivolgergli una serie di domande: a quale tipo di esame clinico si era sottoposto a Skopie; quale fastidio avvertiva ancora; come mai era venuta fuori quella notizia di uno stop di due mesi.
A SAN SIRO – Esauriente, Pandev che già sabato sera nello spogliatoio del Meazza aveva fatto presente di aver avvertito una fitta poco prima di essere sostituito. Ma il Napoli non poteva impedirgli di rispondere alla convocazione. Doveva andare e farsi vedere dai medici della Nazionale. Ed era rimasto a Milano in attesa di imbarcarsi per Skopie il lunedì mattina. Giunto in Macedonia, l’attaccante era stato sottoposto ad un’ecografia di controllo. E’ bastata un visione sommaria della stessa per stabilire che non sarebbe stato disponibile per la sfida con l’Armenia ( il 7) e la successiva con la Slovacchia di Hamsik ( l’ 11). Lì per lì, i medici gli avevano preventivato uno stop piuttosto lungo ma senza specificare.
L’EMATOMA – De Nicola l’ha quindi visitato notando che alla coscia interessata, la sinistra, s’era formato un edema abbastanza ampio per cui non era il caso di procedere con una successiva ecografia. Si sarebbe visto ben poco. E ha preferito sottoporlo ad una serie di terapie specifiche, che farà anche stamattina, prima di effettuare un secondo esame strumentale. Oggi pomeriggio l’ex attaccante di Lazio ed Inter si recherà nella vicina clinica « Pineta grande », dopodichè si saprà la reale entità della distrazione. Tanto può accadere come per Maggio (anche a lui s’era formato l’edema durante la partita con il Chievo Verona) che impiegò meno di dieci giorni per tornare in campo e fare anche gol ( proprio all’Inter); tanto può verificarsi che la lacerazione sia più grave del previsto per cui servirebbero almeno quattro settimane tra guarigione e ripresa degli allenamenti. Pandev è visibilmente dispiaciuto. Per eccesso di generosità, ha voluto forzare se stesso fino al punto da procurarsi l’infortunio muscolare. Probabilmente senza lo stop di Cavani, sarebbe partito dalla panchina ed avrebbe giocato solo una manciata di minuti. Invece è dovuto partire titolare contro l’Inter e ci teneva a non fare brutta figura.
A RISCHIO – La verità è che il calciatore si è presentato al Napoli sovrappeso e in condizioni atletiche precarie. Per due anni aveva lavorato all’Inter poco e male. Ed in estate non aveva svolto una preparazione adeguata. Ha dovuto ricominciare daccapo. Soffrendo peraltro i carichi degli allenamenti svolti dal Napoli e non reggendo certi ritmi. Negli ultimi tempi era calato di peso, sembrava che stesse recuperando anche la condizione ma lo stress, gli impegni in successione, alcuni allunghi fuori del normale lo hanno bloccato.
Ma al Napoli preferiscono non pronunciarsi prima dell’ecografia che effettuerà oggi. Sostengono che in Macedonia era impossibile vedere in maniera chiara di che tipo di lesione si trattasse dal momento che la zona è piena di liquido ematico. Quindi non c’è pessimismo, nè ottimismo. Si attende l’esito dell’esame, quando l’ematoma si sarà assorbito in maniera tale che sarà possibile notare il tipo di infortunio. Intanto è l’ennesima tegola che cade sul Napoli nel giro di un mese.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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