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Il Napoli ha ritrovato il suo leader macedone: Pandev scalpita per l’Udinese «Cerco di fare sempre del mio meglio»

«Bisogna proseguire su questa strada Ora concentriamoci solo sul campionato e poi sull’Arsenal...»

NAPOLI – Tocca di nuovo a lui, all’unico calciatore capace di girarsi su se stesso e battere a rete in meno di mezzo metro. Ovvero, Goran Pandev, un calciatore dai colpi geniali se è in giornata di vena, un top-player. Come del resto conferma il suo ricco palmares. E con la Lazio, il macedone ne ha dato l’ennesima dimostrazione. Un diavoleria in zona gol ed un assist che solo lui poteva confezionare. Finora, però, Pandev aveva alternato alti e bassi: una doppietta pesantissima in casa del Genoa, poi la rete che aveva sbloccato il risultato con il Livorno al San Paolo, quindi un lungo letargo prima di rifiorire nel momento più caldo ed in una partita che sentiva più di ogni altra. Ma il macedone è fatto così. Vive di entusiasmi. Più si sente coinvolto in una causa e più gli vengono i colpi. Se gioca a spezzoni, invece, si deprime. Con la Lazio non c’erano solo propositi di vendetta dell’ex anche l’esigenza di dare una sterzata al periodo buio in cui era sprofondato il Napoli. E Pandev, che con l’assenza di Hamsik si è sentito finalmente responsabilizzato al punto giusto, ha dato il meglio di se nel secondo tempo dell’Olimpico.

LA CONFEMA – Ora con l’Udinese tocca di nuovo a lui agire nel tridente alle spalle di Higuain dal momento che Hamsik è ancora in infermeria. Ed il morale del macedone è alle stelle. La condizione atletica nettamente in rialzo. La voglia di esultare davanti al pubblico di casa altrettanto grande tanta. Pandev dovrà offrire al Napoli la spinta necessaria per restare agganciati al treno della capolista Juve e quattro giorni dopo prepararsi a sfidare a viso aperto l’Arsenal. «Cerco di fare sempre del mio meglio – aveva detto dopo la vittoria all’Olimpico – A volte vi riesco, altre no. Ma sono contento di aver contribuito nel mio piccolo ad un risultato importante. Dovevamo vincere e volevamo vincere per invertire la tendenza negativa. Siamo stati bravi nel farlo su un campo difficile e contro un avversario di valore. Ma ora dobbiamo proseguire su questa strada e concentrarci sull’Udinese. Poi penseremo all’Arsenal, una sfida che vogliamo giocarci fino in fondo». Quattordici le volte in cui Pandev ha affrontato i friulani ma solo con il Napoli è riuscito ad andare il bersaglio. Accadde lo scorso campionato allorché dopo il pari di Pinzi realizzò il gol del due a uno regalando una vittoria pesante ai suoi. Ora dovrà concedere il bis e portarsi così a cinque reti pur non avendo giocato con continuità. Sarebbe già un bel bottino.

IL JOLLY – L’apporto fornito da Pandev finora attesta quanto sia importante avere in organico calciatori di buon livello per poi poter competere in più competizioni se dovesse mancare qualche titolare. Il macedone ha rimpiazzato egregiamente sia Higuain (qualche volta) che Hamsik in questo periodo. «Ma abbiamo cambiato allenatore, modulo di gioco ed interpreti, per cui ci vorrà un po’ di tempo prima di assimilare tutto. Siamo sulla buona strada. La squadra ha mostrato carattere e determinazione. E qualche assenza seppure importante non si è avvertita». Ottimista Goran Pandev. Il ritorno al gol e la rivincita consumata nei confronti del presidente della Lazio, Lotito, l’ha galvanizzato non poco. E soprattutto aver centrato il bersaglio su quel campo che lo vide protagonista in negativo nella partita con la Roma lo ha liberato da un rimorso. Ora Kung Fu è pronto a colpire ancora. E se non fosse possibile bucare la porta dell’Udinese, il macedone sarebbe pronto a fornire ai compagni quei suoi assist deliziosi ed imprevedibili che solo lui riesce a confezionare. Insomma, per il Napoli un felice recupero nel momento più importante della stagione.

MISTER RAFA BENITEZ SA COME UTILIZZARLO: «Felice di ritrovare Goran. Sarà un elemento molto prezioso per noi che dobbiamo affrontare più competizioni» , disse Rafa Benitez, il primo giorno di ritiro del Napoli. Del macedone ricordava quel gol con la maglia dell’Inter il 21 agosto del 2010 che diede il là alla vittoria della Supercoppa Italiana a spese della Roma; e poi anche la rete nella finale del mondiale per Ha difeso il macedone dopo l’errore in zona gol commesso contro la Roma Anche Mazzarri e Mourinho lo reputavano determinante
club con il Mazembe vinta dall’Inter per tre a zero. Benitez conosceva bene le qualità di Pandev e lo riteneva l’asso nella manica da calare al momento opportuno sia in campionato ma soprattutto in Champions League laddove l’esperienza del macedone sarebbe stata preziosa. In realtà, seppure in qualche partita non abbia reso secondo le aspettative, l’ex interista ha contribuito a successi importanti in momenti importanti della stagione. Sia quando è mancato Higuain che ora dopo l’infortunio di Hamsik.

PUPILLO DA PRESERVARE – Benitez, abile psicologo, era stato il primo a sollevarlo da ogni responsabilità dopo l’occasione-gol divorata con la Roma. «Sono cose che succedono nel calcio – disse il tecnico spagnolo – l’importante è farsi trovare lì al momento giusto». Ma Pandev non è apprezzato solo dall’attuale allenatore. Chiunque lo abbia avuto alle sue dipendenze ne ha apprezzato lo spirito di sacrificio e la voglia di mettersi a disposizione del collettivo. A cominciare da Mourinho, che ancora oggi gli manda sms di congratulazioni dopo un gol oppure una vittoria importante ricordando la rete al Bayern Monaco che consentì ai neroazzurri di approdare ai quarti di Champions. E poi Mazzarri che lo volle fortemente a Napoli e De Laurentiis provvide immediatamente chiamando Moratti ed ottenendolo in prestito. In quella occasione Pandev dimostrò la sua voglia di approdare in azzurro riducendosi l’ingaggio ed allungando il contratto fino al 2015. Per riscattarlo, il Napoli ha sborsato 7,5 milioni di euro.

Fonte: Corriere dello Sport

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