Con Sarri il concetto è chiaro: ci sono i titolari, come funzionava nelle squadre di una volta e poi gli altri, chiamateli gregari, riserve o come vi pare. Chi vuole giocare e rovesciare le gerarchie, sgomiti in allenamento e dimostri di essere più forte di chi sta avanti. Risultato: tra l’undicesimo giocatore più impiegato da Sarri in campionato, ovvero Insigne, e il primo delle riserve, ovvero Mertens, passano circa 1.200 minuti di differenza. Lorenzo ha giocato per 1.987 minuti mentre il belga si è fermato a 726 minuti. Un abisso. Una formazione, quella del Napoli, che ormai è una filastrocca. Come quelle del passato. Sarri ha i suoi gladiatori, i suoi intoccabili. O meglio i titolarissimi, come li aveva Mazzarri: a Palermo scenderà in campo per la 17esima volta lo stesso undici. Un record, tra le big in serie A. Numeri alla mano, Reina non ha perso neppure un minuto: come lui solo Karnezis, Viviano, Skorupski. Si legge sull’edizione odierna de Il Mattino.
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