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Il Napoli espugna Fort Tardini, la scuola napoletana sbanca il Gran Galà del calcio

Napoli trionfa al Tardini e al Dal Verme

Sommersi dal tifo di seimila napoletani la critica rischia di naufragare. Passi per il tifoso che cerca di darsi un atteggiamento, opponendosi o obiettando, ma un critico, un commentatore televisivo, un giornalista professionista, un opinionista (ex calciatori di serie A) non può seguire il tifo.

Di quello che mi sono potuto rendere conto nei confronti post-partita ai quali ho presenziato (Inter, Genoa, Juventus, Siena, Fiorentina e Parma; al Napoli, invece no, è vietato l’accesso ai settimanali) gli allenatori con cui ho parlato gradiscono il giornalista tifoso. Che incita. Non quello che fa domande pretestuose e a volte cattive (sempre calcisticamente parlando). Preferiscono quello che garantisce che comunque è andata bene. Di diversa natura è però il compito della critica, che non va confusa con il cosiddetto “murmuro”.

La critica, ad esempio, non può registrare la insistenza, dialetticamente comoda, da parte di Agnelli, Marotta, Conte, Tuttosport ed altri (qualcuno purtroppo napoletano e autorevole), nel sottolineare il luogo di nascita dell’Arbitro Guida di Torre Annunziata. In questi giorni i nostri giornalisti hanno avuto però sempre lo stesso difetto, abbastanza evidente. Quello di non porre argomenti ad argomenti. E la polemica, così, non poteva non volgere a favore dell’antagonista piemontese.

Naturalmente, oggi, ai giornali e televisioni del Nord torna comodo il richiamo all’arbitro napoletano. Nel frattempo, nella giornata di domenica, avviene che il Napoli va a vincere sull’imbattuto Stadio Tardini di Parma mentre la sera assistiamo alla realizzazione di un titolo, a mia firma, apparso su Corriere del Pallone e sui siti web www.iamnaples.it, www.calcionapoli24.it, www.pianetanapoli.it www.osservatorioflegreo.it, www.casoriadue.it (LA SCUOLA SUDISTA E QUELLA NAPOLETANA O.K.) martedì 15 gennaio. L’A.I.C. organizza al Teatro Dal Verme di Milano il Gran Galà del Calcio, in collaborazione con Infront, Sportitalia, MICRI. Presenta Michele Criscitiello, assistito dalla bellissima Alessia Ventura e da Dan Peterson. I calciatori del campionato italiano votano i migliori tra i loro colleghi dell’anno 2012. Questa la formazione: Buffon, Maggio, Thiago Silva, Barzagli, Balzaretti, Pirlo, Nocerino, Marchisio, Cavani, Ibrahimovic, Di Natale; rivelazione  della serie B, Lorenzo Insigne; capocannoniere della B, Ciro Immobile. La napoletana è una scuola calcistica più avanzata. Questa scuola piuttosto che negare validità alle apprezzate e acquisite teorie settentrionali si aggiunge ad essa, sostenendo un concetto che ci sembra opportuno e necessario e che l’Italia del calcio da tempo, ormai, non trascura più. Negli anni ’70 si discuteva di tattica avendo consapevolezza di solo mezzo vivaio, quello settentrionale; le nostre compagini erano zeppe di giocatori settentrionali come oggi sono piene di stranieri. (In Napoli – Fiorentina, in campo solo sei italiani su 22, con quattro con più di 30 anni!). Ci fu addirittura qualcuno (Monzeglio, Brera ed altri) che sostenevano che Napoli non avrebbe mai potuto produrre calciatori.

L’esplosione autentica di giocatori di calcio napoletani è dimostrata dalla votazione dei calciatori di serie A; a questi vanno aggiunti Portanova, Sardo, Quagliarella, D’Ambrosio, Borriello, Floro Flores, Lodi, Stendardo, Palladino e tanti altri.

La California del calcio è il filone meridionale; non a caso ma per evidenti propensioni psicologiche (un seme di rivalsa), storiche ed economiche (nel calcio lavorano, oltre i calciatori, migliaia di persone: un indotto enorme), certo prevedibile, Napoli e la Campania debbono inserirsi in questo discorso sempre, purtroppo, smozzicato ed incerto. L’afflusso di nuove classi sociali verso il calcio agevola ed incoraggia questo naturale innervamento del vivaio. A Napoli, nella sua Provincia, in Campania stanno venendo fuori attaccanti di piglio ben diverso. Valga per tutti Quagliarella, che matura male a Torino, per le opposizioni faziose dei gruppi piemontesi più fervidamente legati al campanile. Immobile, Insigne, Di Natale, altri napoletani, ne sono la riprova.

Nel sud, nel profondo sud in particolare, nascono attaccanti dotati di maggiore coraggio ed estro. Sono segni chiarissimi di un rigoglio importantissimo, che chiama in ballo le responsabilità delle nostre maggiori società, vale a dire il Palermo, il Napoli, il Catania, la Reggina, il Bari, la Juve Stabia. Queste società hanno il dovere sacrosanto di aumentare le presenze meridionali nelle proprie squadre, anche per una incentivazione del programma sociale da tutti considerato.

A questo rilancio del calcio meridionale collaborino tutti. Il calcio avanza e progredisce. Il Napoli scetato da Cavani e pilotato da Inler batte il Parma. Ecco il motivo che mi ha indotto, in conferenza stampa, al Tardini di Parma, di ricordare a Mazzarri di stare attento ad altri afflosciamenti (come, purtroppo, successo con Milan, Torino e due volte Bologna).

–          Mister, lei, oggi, della partita con il Parma ha già parlato troppo (ho visto in tv la sua intervista a Sky); io già penso al Catania – “bravo” interrompe Mazzarri – al di là della squalifica di Campagnaro e Britos, due magnifici calciatori – temo l’euforia che può nascere da questo strepitoso risultato, cioè vincere in casa di una squadra imbattuta e forte.

–          “ha ragione – risponde Mazzarri – stia tranquillo. Sono nel calcio da trenta anni e so come preparare queste partite”.

Questa è necessaria meditazione amici miei, non astio o opposizione preconcetta, come invece mi urla, dal fondo sala, un caro e vecchio collega ed amico di tantissimi anni, oggi tra le prime firme della tribuna stampa napoletana “fai troppi elogi a Mazzarri! Non te ne accorgi che non risponde alle tue domande?”. Il piacere di un modesto cronista napoletano, quale io sono, è collaborare a portare il Napoli allo scudetto. Il Napoli deve avere con il Catania un atteggiamento più pratico; rientra Behrami contenuto e misurato; significa lo spirito di Gokò Inler, incoraggiato dagli inserimenti oltre che di Hamsik, di Maggio e di Zuniga. La bussola è nelle mani di Inler.

Napoli crede nella sua squadra, questo mi sembra giusto dire. La squadra sappia rispondere. Le storie del Napoli si assommano e si annullano tante ce ne sono e ne vengono raccontate. E si scopre, attraverso sms via internet che “esterefatto che voi (rivolto ai siti web) riusciate a fare interviste internazionali (Sormani, Castagna ed altri)!” oppure “delle introduzioni articolate alle mie domande a Walter Mazzarri”.

Questo giornale e tanti siti web che seguono il calcio Napoli, interpellando anche il pensiero del Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti, che regala ai nuovi iscritti il libro “La Deontologia…..”, si augura il rispetto dei ruoli, una maggiore etica e deontologia professionale, con il massimo rispetto nei confronti di chi fa questo nobile ma difficile, complicato ed a rischio Mestiere, dismettendo, alcuni addetti stampa di società di calcio, atteggiamenti da body guard, inventando, in ogni occasione, aerei che debbono partire, anzi, imponendo loro stessi a loro stessi, una predisposizione a mettere nelle migliori possibilità tutti i colleghi, specie quelli più giovani, come ho visto fare all’Inter, al Milan, alla Juve, al Siena, alla Fiorentina e al Parma.

Alla prossima!!!

 Nando Troise

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