Il Napoli è tornato a vincere dopo trentasei giorni, vissuti non all’inferno ma in un limbo che aveva cominciato a preoccupare Mazzarri e la tifoseria. La prova concreta richiesta dal tecnico c’è stata. Primo gol di Britos sugli sviluppi di un calcio d’angolo, poi il raddoppio di Cavani su rigore. Escludendo i penalty del Matador, gli azzurri avevano finora sfruttato poco i calci piazzati. Contro il Chievo, che aveva raccolto tre vittorie di fila nelle ultime tre partite, c’è stata un po’ di sofferenza nella ripresa, probabilmente evitabile, tenendo alto il ritmo. Tuttavia Mazzarri ha voluto giocarsela fino in fondo, cercando anche il terzo gol. È stato un passo importante, quello compiuto in uno stadio quasi vuoto, perché Napoli attende l’evento del 21 contro il Chelsea (striscioni di protesta contro la società per i prezzi dei biglietti elevati per il match di Champions): con questa vittoria gli azzurri si sono rimessi in marcia.
Due uruguaiani hanno acceso la notte del Napoli, a segno dopo un quarto d’ora. Subito un gol, non accadeva da nove partite e il dato non è soltanto statistico, ma un elemento utile per far comprendere come la rete di Britos abbia avuto il potere di sbloccare gli azzurri, presentatisi contro la bestia nera Chievo a corto di vittorie. Schierato da Mazzarri per far fronte alla squalifica di Cannavaro, l’ex mancino del Bologna – costato 8 milioni nella scorsa estate – ha colpito il pallone di testa su angolo di Lavezzi, scacciando le ansie sue e della squadra. Britos non è stato altrettanto tempestivo ed efficace nella trequarti azzurra, anzi ha commesso frequenti errori nel primo tempo, però i compagni di reparto sono riusciti a mettere una pezza, in particolare Grava, capitano di serata in assenza di Cannavaro e titolare a tredici mesi dal grave infortunio. Il Chievo ha chiuso quasi tutti gli spazi in difesa. Per sua fortuna, Cavani riusciva a trovare il tempo giusto per scattare dal lato di Dramè sul filo del fuorigioco, raccogliendo il servizio di Hamsik, a sua volta attivato da Lavezzi. Rimpallo su un tiro del Matador, prima che potesse riprendere il pallone ecco lo scoordinato intervento di Sorrentino che colpiva il piede del bomber. Rigore, centro di Edinson e un sorriso anche per Mazzarri. Il Chievo, che prima del raddoppio si era legittimamente lamentato con l’arbitro Grava per la mancata sanzione di una gomitata di Aronica a Paloschi, non perdeva la bussola, però sollecitava soltanto in un’occasione De Sanctis: tiro di Sardo, l’esterno di Pozzuoli, respinto con i pugni dal portiere. Nella ripresa il Napoli è partito bene (al 7′ tiro di Gargano dalla lunga distanza, deviato da Sorrentino), poi però ha lasciato troppo campo al Chievo, che ha cercato di rendersi pericoloso nell’area azzurra. Non è stato particolarmente incisivo, comunque il Napoli è andato un po’ in affanno. Di Carlo ha tentato la mossa che aveva avuto successo all’andata, inserendo Moscardelli, accolto con ostilità dai tifosi azzurri, memori del gol segnato a Verona. Per ridare un po’ di slancio alla manovra, Mazzarri sostituiva Hamsik, appannato, e inseriva Maggio, spostando Zuniga a ridosso di Cavani. Infine, ecco Pandev, sostituto di Lavezzi, alla ricerca della migliore condizione fisica.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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