Juventus batte Napoli: 48,7 milioni contro 28,9. E’ il grafico del monte ingaggi delle regine della A, appaiate in classifica ma separate da un canyon economico: cifre nette, quindi da raddoppiare per calcolare l’effettivo esborso, e da integrare con i bonus cui entrambi i club ricorrono legando ai risultati parte del guadagno.
TETTI – I salari bianconeri hanno avuto un’impennata quest’anno – riflesso dello scudetto e delle rinnovate ambizioni in Champions League -, ma una lettura superficiale risulterebbe ingannevole: l’esborso complessivo aumenta in proporzione alla qualità della squadra, ma è comunque inferiore al totale ereditato dalla vecchia gestione e aderente ai tetti fissati in corso Ferraris: escludendo Gigi Buffon, l’unico ancora in possesso di un contratto old style che contempla 6 milioni a stagione, nessun calciatore supera la soglia dei 3,5 tracciata da Andrea Pirlo, top player per altro rilevato a parametro zero e dunque con investimento esclusivo sull’ingaggio. Nella prossima stagione, al di là di possibili “compensazioni” dipendenti dall’acquisto di un grande centravanti, è prevista un’ulteriore sforbiciata: Gigi sottoscriverà infatti un nuovo contratto – quello attuale scadrà a giugno – spalmando su più stagioni a cifre inferiori, inoltre cesserà il rapporto con Vincenzo Iaquinta che incide per 3 milioni di euro.
FEDELTA’ – Anche Morgan De Sanctis dovrà prolungare: colpisce che il secondo portiere della Nazionale, titolarissimo nel Napoli, guadagni poco più di Marco Storari, ma la Juventus ha voluto riconoscere al dodicesimo il sacrificio della panchina, nonostante le tante richieste ricevute, dopo aver sostituito benissimo Buffon durante la convalescenza per l’operazione alla schiena. A proposito di portieri: sono i “terzi” ad avere gli ingaggi più bassi, duecentomila euro per Rubinho che ha preso il posto di Alexander Manninger a Torino, e centomila per Roberto Colombo scelto dal Napoli dopo le mancate conferme di Gennaro Iezzo e Matteo Gianello. In azzurro, centomila euro li guadagna anche Gianluca Grava, ma il suo contratto ha un significato speciale: a 35 anni è destinato a pochi ritagli, ma il presidente Aurelio De Laurentiis, per altro all’indomani di un serio infortunio, ha voluto comunque prolungare di un anno il rapporto per ricambiarne la fedeltà e l’attaccamento: è l’unico reduce del Napoli Soccer che ripartì dalla serie C dopo il fallimento.
STRAPPO – Tra gli uomini di Walter Mazzarri, il più pagato è invece Edinson Cavani: 5 milioni di euro. Una cifra che il presidente Andrea Agnelli e l’ad Beppe Marotta, nella loro gestione, non hanno riconosciuto a nessun campione, ma che ha una sua comprensibile ragione: il Manchester City, in particolare, era pronto a costruire ponti d’oro, perciò il presidente ha ritenuto opportuno rasentare, se non pareggiare, l’offerta, inoltre un centravanti d’eguale spessore avrebbe imposto uno stipendio di quel livello, così ha preferito fare uno strappo alle regole piuttosto che tornare sul mercato. Seguono, nella hit dei guadagni, Marek Hamsik (2,5) e Goran Pandev: 2,3 che implicano uno sconto rispetto all’ingaggio portato in dote dall’Inter, ha scelto di tagliare l’ingaggio per rimanere al Napoli.
SOGLIA – Cavani, Hamsik e Pandev sono i soli azzurri a sforare il tetto dei due milioni a stagione, mentre alla Juve ben dieci calciatori superano il confine segnato da Lucio, rivelato a parametro zero dall’Inter. C’è però anche un altro dato significativo che spiega la differenza del monte ingaggi tra i due club: nel Napoli sono diciassette – su ventisei – i calciatori che non superano un milione di euro a stagione, nella Juve – che ha lo stesso organico – appena sei. Curiosità: tra i napoletani “under one million” figura anche Hugo Campagnaro e c’è chi giura che in assenza di rinnovo sarà proprio la Juve a offrirgli di più.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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