Scoprirsi bomber all’improvviso. Sì, perché se è Cavani a far gol anche con la sua Nazionale, così come ha fatto pure l’altro giorno contro l’Ecuador, non c’è da meravigliarsi più di tanto.
INLER SORPRENDE – Se invece è Gokan Inler a far centro non una ma due volte e in due partite una di fila all’altra, beh, allora sì che c’è da gridare – e da brindare – alla felice novità. Lui, infatti, col gol non ha mai avuto un grande feeling. Uno, due e una volta, quand’era all’Udinese, “addirittura” tre centri, un record, in una stagione sola. E che dire poi degli ultimi tempi, visto che con il Napoli, in campionato, è andato sempre in bianco? Una maledizione. O forse solo una stranezza per uno come lui, che dotato di buon tiro com’è, potrebbe e dovrebbe provarci con maggiore insistenza almeno da lontano. Ma chissà, forse da domani, ovvero da domenica col Parma, tutto sarà diverso. Forse, chissà, la Nazionale svizzera ha restituito al Napoli un signorino Inler assai diverso. Cambiato. Più sicuro di sé dal centrocampo in su. Già, perché ora ci ha preso pure gusto. Ora che ha cominciato a fare gol, Inler non vuole più fermarsi. Gli piace il brivido da bomber, quello che dà il pallone che finisce in rete e là si ferma. Sensazioni che finalmente vuole sentirsi addosso anche in maglia azzurra. E allora, che i santi e laici protettori del pallone, sospirerà Mazzarri, mantenga caldo il piede del suo giocatore. Anzi, i piedi, visto che alla Slovenia ha fatto gol con il sinistro – e che sinistro! – e all’Albania, invece, col destro dal dischetto
CAVANI SI SA… – Con Cavani, invece, si sa, è un’altra storia. Con lui non c’è da invocare proprio niente. Al Matador, infatti, il gol scorre nelle vene. E a Napoli, poi – sessantasei reti in due campionati – sembra aver trovato il posto giusto per regalare e regalarsi brividi e emozioni ancora da qui al 2017, visto che è ancora fresca la firma in fondo al nuovissimo e ricchissimo contratto.
Ebbene, anche Cavani torna a Napoli più allegro e più felice. Suo, infatti, il gol che ha appena evitato all’Uruguay d’arrendersi in casa all’Ecuador. Un gran bel sinistro basso, liftato, in mezza acrobazia dal centro dell’area di rigore, che l’ha riconciliato anche con la sua Nazionale. Quell’Uruguay che giusto nella gara precedente aveva rimediato addirittura quattro schiaffi dalla selezione colombiana. E il quarto, quando si dice il destino, a Cavani e ai suoi già tramortiti companeros, ormai a niente dalla fine, l’aveva rifilato proprio un altro azzurro: Camilo Zuniga, il quale ha corsa e capacità d’arrivare un sacco di volte dalle parti della porta, ma poi di gol non è che ne segni tanti: sino ad ora solo quattro in tre stagioni azzurre.
RIGENERATI – Inler, Cavani, Zuniga pure lui rigenerato dalla Nazionale. Ma non solo loro. Svizzera, Uruguay, Colombia, Macedonia, Slovacchia, Argentina e naturalmente Italia, infatti, restituiscono a Mazzarri giovanotti fortunatamente senza acciacchi e, soprattutto, su di giri. Motivati. Pronti a riprendersi il Napoli. Come Pandev, il quale torna caricatissimo dopo due turni di stop per la parolaccia di Pechino; come Hamsik, già due volte a segno in maglia azzurra, che vuole tornare quest’anno in doppia cifra e, perché no, magari anche ritoccare quel suo record di gol fermo da tre stagioni a quota dodici: che ovviamente è roba di gran lusso per un centrocampista; come Lorenzinho Insigne, il quale dopo le scorpacciate di Foggia (19 gol) e di Pescara (18), con la benedizione di Prandelli, vuol cominciare la sua carriera di bomber anche in serie A, anche in maglia azzurra.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.