Conquista un punto il Napoli a Milano e mantiene il secondo posto con quattro punti di vantaggio su rossoneri. Pareggio da leggere in chiave positiva, tenendo presente la personalità con la quale gli azzurri hanno affrontato il big match al Meazza. L’unico rammarico è legato agli ultimi venti minuti: gli azzurri in superiorità numerica per l’espulsione di Flamini (fallaccio su Zuniga, il migliore in campo nel Napoli) avrebbero potuto affondare qualche colpo in più per sfruttare in pieno il match ball a dispozione e sfatare il tabù in casa del Milan che si allunga ora a 28 anni senza vittorie. La Champions diretta però adesso è sempre più vicina a sei partite dalla fine.
Il Milan viene dal pareggio beffa di Firenze ma in casa ha vinto le ultime otto sfide consecutive. Il Napoli arriva da tre vittorie di fila. Due squadre solide che ci mettono intensità, fisicità e grande attenzione provando a concedere meno spazi possibili agli avversari. Partita a scacchi. Mosse e contromosse, Allegri e Mazzarri curano con attenzione la fase difensiva e sono attentissimi nel gioco delle coppie. Parte meglio il Milan, Napoli un po’ contratto nei primi minuti. Spinge soprattutto Boateng, dal suo lato punta Britos. Sulla sinistra in attacco a sorpresa c’è Robinho, preferito a El Shaarawy, e ben controllato da Campagnaro.
Pazzini punta centrale affidato alle cure di Cannavaro. Hamsik gioca da centrocampista, da interno sinistro, la linea è a cinque, lo slovacco però ha libertà di sganciarsi, stessa situazione per Dzemaili l’altro interno incursore, nel modulo delle ultime settimane leggermente modificato da Mazzarri. A guardia del fortino resta Behrami, mediano davanti alla difesa che oltre a guardare Montolivo quando avanza, si fionda a chiudere le eventuali falle che si creano a destra e a sinistra.
Maggio è attento sulla fascia, dove ingaggia un costante duello alla pari con Constant. Il Napoli cerca di non abbassarsi troppo e di recuperare palle il più in alto possibile per colpire con le ripartenze palle a terra in velocità. Quando gli azzurri costruiscono l’azione da dietro, cioè partendo da De Sanctis, lo fanno comunque con raziocinio e un giro palla oculato senza eccessiva frenesia.
La prima fiammata è di Boateng (4′), conclusione sporcata involontariamente da Cannavaro, un super De Sanctis si allunga per la respinta difficilissima a terra. Poi la fiammata è del Napoli, la prima di Hamsik (18′), il suo cross viene intercettato con un braccio da Flamini: rigore netto ma l’arbitro Rocchi non lo fischia. Altra fiammata del Milan e gol del vantaggio, percussione centrale, Britos fallisce un anticipo, la palla arriva a Flamini che la mette nell’angolino (30′). Immediata la reazione del Napoli e gol bellissimo di Pandev, ex interista, tra i più attesi che segna il suo terzo gol in carriera ai rossoneri, il primo con la maglia del Napoli. Azione a tre tocchi: Zuniga per Hamsik, verticalizzazione perfetta dello slovacco, freddo e preciso il macedone davanti ad Abbiati. Sull’1-1 si vede più Napoli che Milan nel finale del primo tempo: al 42′ Cannavaro effettua un lancio alla Krol, controllo e pallonetto di Cavani, neutralizzato con un intervento prodigioso da Abbiati. I rossoneri intanto perdono per infortunio Boateng, al suo posto c’è Niang.
Partita equilibrata anche in avvio di ripresa, il Napoli cerca ancora di fare gioco e quando può di pressare alto. Il Milan prosegue con le trame avvolgenti, cercando di trovare varchi, sugli esterni. Dopo venti minuti esce Pandev che già accusava qualche problemino fisico, al suo posto Insigne. Il modulo non cambia anche se le caratteristiche tra l’ex interista e il nazionale under 21 sono diverse. Poi esce anche Hamsik, al suo posto Armero. Viene espulso Flamini per un’entrata assassina su Zuniga. Gli ultimi venti minuti il Napoli li gioca con l’uomo in più, Mazzarri lancia nella mischia anche Calaiò che ha una buona chance di testa. Finisce 1-1.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
