Non c’è ancora l’accordo, ma c’è la volontà. Morgan De Sanctis resterà al Napoli per altre due stagioni. Ovvero fino al 2015. In tempo utile per avvicinarsi ancor di più ai leggendari portieri azzurri, da Bugatti (261 presenze totali) a Castellini (258) da Sentimenti III (235) a Taglialatela (201), da Carmignani (194) a Zoff (190). Morgan è fermo a quota 140 ma è ovvio che la firma al biennale che gli offre il Napoli gli dà la possibilità di entrare nella storia. Tra tre stagioni, poi, avrà 38 anni: due in meno di Giaguaro Castellini che lasciò la porta del Napoli solo alla fine della stagione 1984/85 quando stava per festeggiare i 40 anni tondi tondi. Insomma, un ragazzino.
«Aspettiamo che la società si faccia viva ma non mettiamo fretta a nessuno perché Morgan vuole chiudere la carriera a Napoli», dice Federico Pastorello, il suo agente. Al tavolo l’idea del manager: un biennale allo stesso ingaggio dell’ultimo accordo, ovvero poco più di un milione di euro. A Bigon l’offerta piace. «Morgan sta benissimo fisicamente e vuole giustamente solo chiarezza e sapere esattamente come stanno le cose per quanto riguarda il suo prossimo futuro perché è una persona che ama organizzare la vita personale e le sue cose, per questo ha espresso il desiderio di un rinnovo già alla fine dello scorso campionato». Il Napoli, però, non ha mai manifestato la volontà di liberarsi del suo portierone. Né ha avuto paura di perderlo, questa estate, quando l’Inter è andata alla ricerca del sostituto di Julio Cesar. «Non c’è mai stato nulla di vero», spiega Pastorello che, guarda un po’, è pure il procuratore di Handanovic, il portiere dell’Udinese poi passato alla squadra nerazzurra.
Impossibile, secondo Pastorello, allargare il discorso a Giuseppe Rossi. «Il rinnovo di Morgan non c’entra nulla con il futuro di Pepito. A Napoli Rossi verrebbe volentieri, ma non può cedere i diritti d’immagine a De Laurentiis perché l’immagine dell’italo-americano vale il 40-50 per cento del suo ingaggio».
Il manager del portiere e il club azzurro sono teoricamente d’accordo praticamente su tutta la linea, dal compenso alla durata del contratto. De Sanctis è arrivato a Napoli nel giugno del 2009, favorito dall’amicizia con Roberto Donadoni, l’allora allenatore del Napoli. Il pirata lasciò il Siviglia: in Andalusia era arrivato due anni prima dopo il discusso addio all’Udinese (è stato il primo giocatore in Italia a rescindere il contratto unilateralmente, avvalendosi dell’articolo 17 delle norme Fifa).
Con il Napoli batte il record interno d’imbattibilità al San Paolo (799’ senza prendere gol), gioca 82 gare consecutive da titolae, para un rigore a Gomez nella notte magica contro il Bayern in Champions. Il Napoli, con il prolungamento del contratto al ragazzo di Guardiagrele dice di no all’ultima moda del pallone italiano, quella di affidare la porta a uno della legione straniera. I tre portieri della rosa di Walter Mazzarri sono italiani, secondo una tradizione interrotta di recente solo dalla parentesi dell’argentino Navarro.
Morgan De Sanctis, lo capisci dal suo sorriso, sempre largo e mai eccessivo, è un ragazzo solare. Affronta a mani larghe le difficoltà, proprio come certi palloni che gli arrivano incontro a cento all’ora. Gli piace mettere il faccione, non si nasconde mai. Al contrario di certi sedicenti campioni: lui è un leader e si comporta come un leader.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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