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Il Napoli a rapporto da Mazzarri: «Ora farò un bel discorso a tutti»

Mazzarri chiama oggi a rapporto il Napoli. «Ma certe cose ai giocatori le ho già dette negli spogliatoi dopo il primo tempo, quando speravo che si potessero fare le cose giuste nella ripresa». Non è accaduto, gli azzurri sono stati costretti al pari da avversari in inferiorità numerica e hanno rischiato di perdere. L’allenatore non ci sta e scuote la squadra, ampliando la riflessione. «Faremo un bel discorso: dobbiamo crescere. Lo scudetto? Io non ho mai detto che il Napoli avrebbe potuto lottare per il titolo, ho parlato di una crescita e di un miglioramento. Ci deve essere un differente approccio alle partite. Non è giustificabile farsi trovare così, fuori condizione. Ce n’erano tanti che oggi non andavano. Non possiamo essere considerati sul livello dei top club se non c’è la maturità per capire da soli cosa vuole il tecnico, senza che lui lo spieghi. Io ho fatto allenare e riposare questi giocatori, bisogna che tornino subito a giocare in un certo modo. Non possiamo prescindere dall’organizzazione e lo dico anche a me stesso: nel finale ci siamo disuniti, con quella smania di andare a fare gol». Sa, Walter, di aver fallito un’occasione d’oro perché il Catania è stato costretto ad arrangiarsi dopo l’espulsione di Alvarez. «Faccio i complimenti a Maran e ai nostri avversari, quando sono rimasti in dieci si sono galvanizzati e si sono difesi bene. E nel finale, approfittando delle nostre amnesie, avrebbero potuto vincere. Eravamo allo sbaraglio». E non perché vi fossero tutti gli attaccanti in campo, secondo il tecnico che in questi mesi ha guidato la squadra con il massimo equilibrio. Può darsi che non funzioni l’alternativa della linea difensiva a 4: il capitano Cannavaro si è trovato a disagio e a un certo punto lo ha fatto notare con ampi gesti a Mazzarri.
«Non c’era squilibrio, l’assetto del secondo tempo prevedeva che un centrocampista restasse davanti alla difesa, con il supporto degli esterni. Invece, sono stati concessi spazi al Catania. Siamo stati lenti e impacciati e non c’è una spiegazione, perché giovedì, in Europa League, avevano tutti riposato, escluso Aronica. Questo gruppo è stato creato per crescere, con innesti di giocatori di esperienza. Per avere l’ambizione di arrivare a certi livelli e di restarvi bisogna andare a mille. Certo, l’atteggiamento degli avversari influisce. Il Napoli è considerato una grande ed ecco perché c’è la massima attenzione in fase difensiva. Se riusciamo a giocare a certi ritmi e a trovare gli spazi, vinciamo, com’è accaduto contro il Parma, altrimenti ci sono problemi. A Catania bisognava cercare di fare le cose giuste, sarebbe bastata qualcosa in più e avremmo vinto, e invece non c’erano la concentrazione giusta e certe qualità. Sarebbero servite gambe e lucidità ed elementi base che sono mancati, come gli appoggi giusti». Brutta partita, anche per il caldo? «Potrebbe essere l’unico alibi, magari i giocatori non pensavano di trovare questo clima. O forse, dopo l’espulsione di Alvarez, hanno pensato che la partita potesse essere in discesa.
Anche sotto questo aspetto bisogna saper fare il salto di qualità», ha sottolineato Mazzarri. Questione di mentalità, non solo di condizione fisica, anche se alcuni giocatori sono apparsi irriconoscibili. Pandev, ad esempio. Il tecnico ha difeso il macedone: «Ha fatto il fenomeno fino a domenica scorsa. È stato una rivelazione, non soltanto secondo il mio parere, e io cosa dovrei fare? Mettere un ragazzino che arriva dalla serie B al suo posto se lui sbaglia un tempo?». Ha messo quel ragazzino, Insigne, ma al posto di Inler, per rendere più efficace la manovra del Napoli. Tentativo senza successo. «Le valutazioni vanno fatte con serenità ed equilibrio. Le gerarchie le fa il campo, per me non esistono giovani e anziani. Ma è chiaro che do fiducia a Cavani, se sbaglia una partita, perché lui è un top player e lo ha dimostrato con i fatti in questi due anni». Mercoledì c’è la Lazio al San Paolo, una sfida in chiave Champions o scudetto, anche se Mazzarri quella parola, sdoganata dal presidente De Laurentiis nell’intervista concessa sabato al «Mattino», non vuole pronunciarla. «Mettiamola così, è stata una giornata storta per molti calciatori e prendiamo per buono il punto conquistato su un campo duro, dove sarà difficile per tutti fare risultato. E adesso cerchiamo di tornare ad essere quelli che siamo. Quando siamo al massimo, giocatori importanti come Pandev e Hamsik riescono a trovare gli spazi». E Cavani riesce a trovare i gol.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

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