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Il monito di Mazzarri: “Attenti azzurri, è una gara trappola!”

"Dimenticate il trionfo Chelsea, temo la rabbia Inter"

«Dimentichiamo il Chelsea, questa contro l’Inter sarà una gara trappola, una partita molto più difficile di quella giocata contro gli inglesi». Walter Mazzarri non si illude e vuole il Napoli migliore. «L’Inter è un avversario di grande qualità e ha la rabbia della squadra ferita, basta vedere i nomi della formazione di Ranieri e poi li ho visti bene atleticamente contro il Marsiglia. È un periodo in cui gira tutto male in casa nerazzurra, così come capitò a noi fino alla vittoria contro il Chievo».
L’Inter ha cominciato la parabola negativa dopo il derby vinto con il Milan, da allora ha infilato una lunga serie di risultati negativi. L’esatto contrario del Napoli che dopo una serie nera cominciata con il Bologna si è sbloccato con le due vittorie consecutive in campionato con Chievo e Fiorentina e quella in Champions contro il Chelsea. «Ma nel calcio non ci vuole niente che il vento cambi nuovamente. Occorre grande attenzione in fase difensiva, bisogna avere la preoccupazione che ad ogni palla persa può arrivare il gol degli avversari. Ci vorrà una partita dal punto di vista tattico e delle motivazioni ancora superiore a quella contro il Chelsea».
Una sola novità rispetto al Chelsea, c’è da sostituire lo squalificato Hamisk. Mazzarri illustra tre possibili soluzioni ma quello più avanti di tutti è Dzemaili e sarà lui a giocare titolare contro l’Inter. Ha scalzato proprio nel giorno della rifinitura Pandev che in settimana sembrava poter essere leggermente più avanti per la sostituzione dello slovacco. «Può giocare Dzemaili, oppure posso inserire Dossena e avanzare Zuniga, oppure schierare Pandev che però è più attaccante rispetto ad Hamsik e bisogna tenere presente gli equilibri di squadra per non soffrire a centrocampo».
L’Inter, il nome del tecnico del Napoli è stato accostato alla squadra nerazzurra, Mazzarri individuato come uno dei possibili eredi di Ranieri. «Non m’interessa: ho un contratto con il Napoli fino al 2013, spero solo che la mia squadra giochi una grande partita contro l’Inter. Come non m’interessa la panchina d’oro che s’assegna lunedì, non ci ho mai pensato».
Tra i tanti meriti del tecnico toscano c’è quello di aver restituito la vena realizzativa a Lavezzi, decisiva la doppietta del Pocho contro il Chelsea. «Lavezzi è già cresciuto tanto tatticamente, mi aspettavo questo processo di crescita anche nelle conclusioni: adesso va più spesso al tiro e soprattutto lo fa con maggiore tranquillità. E ne trae giovamento tutta la squadra». Uno strappo alla regola, Mazzarri parla anche di un altro singolo, Zuniga. Elogia il colombiano e conferma un concetto già espresso in altre occasioni. «Zuniga è uno di quelli che mi ha dato più soddisfazioni in assoluto in questi due anni. Mi ricordo che due anni fa non lo si riteneva adatto per giocare a sinistra, o meglio per giocare nel Napoli. Invece quest’anno ha giocato quasi sempre in Champions, fece bene già a Manchester contro il City, nella partita che ci diede la giusta iniezione di fiducia per farci credere nella cavalcata che poi abbiamo fatto».
Partita chiave, terzo posto che dista solo cinque punti, la concreta possibilità di rientrare nella lotta per la zona Champions. Concetti questi che Mazzarri allontana preferendo fissare come al solito il traguardo più vicino. «Mancano tante giornate e non si può parlare di partita chiave. Non mi pongo obiettivi, penso gara dopo gara e voglio ottenere sempre il massimo. Alla fine potrà essere il terzo posto, qualcosa di ancora più importante, oppure potremo perdere posizioni».
Quindi, la testa è solo sull’Inter, esclusivamente sui nerazzurri di Ranieri, l’Inter una delle grandi che gioca in maniera meno spregiudicata. «Tutte le grandi curano con attenzione la fase difensiva e non solo l’Inter, cambiano tutte modulo, noi siamo stati un po’ dei precursori. Anche la Juventus ti aggredisce a tutto campo e ha puntato su un allenatore caratteriale come Conte che ha dimostrato di meritare un grande club come quello bianconero».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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