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Il Ministro dello sport dell’Uruguay: “Cavani esempio per i giovani”

Bionda e sorridente, la signora Liliam Kechichian è il ministro dello sport del governo dell’Uruguay. Segue molto da vicino la Celeste del Maestro Tabarez e i suoi campioni. In occasione delle Olimpiadi era all’Old Trafford di Manchester per il debutto della squadra e dopo la partita si fece fotografare accanto a Cavani.

Cosa pensa del bomber del Napoli, fenomenale nell’ultima partita di Europa League contro il Dnipro?
«Edinson è uno sportivo molto noto e apprezzato nel nostro Paese. Cavani non solo ci ha dato grande gioia come protagonista della nazionale, ma è anche un esempio di vita per tutti i giovani e i bambini uruguaiani».
I tifosi del Napoli hanno grande affetto nei confronti di Cavani, simbolo vincente della squadra.
«Sappiamo che Cavani è molto amato a Napoli e questo dà un bel contributo per l’immagine del Paese: Edinson è motivo di orgoglio per gli uruguaiani».
Attraverso Cavani, che gioca in maglia azzurra dal 2010, potrebbe crearsi un rapporto tra il suo governo e Napoli?
«Certo. Gli accordi tra le segreterie dei vari Paesi offrono sempre un prezioso contributo e interessanti prospettive».
C’è una grande attenzione in Uruguay verso il calcio.
«Esiste un’eccellente relazione tra il nostro ministero e l’Auf, la federazione calcistica uruguaiana. Questo è lo sport più popolare nel nostro Paese e negli ultimi anni la passione è molto cresciuta grazie ai risultati della squadra ai Mondiali 2010, dove arrivammo al quarto posto, come nell’edizione 2011 della Coppa America, vinta dai nostri giocatori».
Quale immagine diffondono Cavani e i suoi compagni?
«Si è creata una squadra che trasmette valori importanti come il lavoro, l’umiltà, la solidarietà e il sacrificio. Sono valori che questi ragazzi hanno raggiunto in maniera forte tutta la società uruguaiana e oggi i principali rappresentanti della Celeste si sono trasformati in esempi da seguire».
L’Uruguay è un Paese non grande con grandi calciatori: com’è stato possibile rinnovare questa tradizione e qual è l’impatto sociale del calcio?
«In Uruguay ci sono tre milioni e 300mila abitanti e il calcio è lo sport principale. Abbiamo creato all’interno del ministero la Onfi, l’organizzazione nazionale per il calcio giovanile di cui fanno parte settantamila ragazzi che hanno un’età massima di 9 anni e giocano in tutte le squadre del Paese. Attraverso tale organizzazione, il governo ha creato un importante progetto sociale sotto l’aspetto della sanità, dell’alimentazione e dello sport. C’è anche “Gol al futuro”, che prevede il coinvolgimento di prestigiosi ex sportivi impegnati in tutto il Paese in progetti per le infrastrutture e la sicurezza sociale. Il lavoro va anche oltre».
Qual è il prossimo impegno del governo uruguaiano sul fronte sportivo?
«Abbiamo creato un piano nazionale che prevede tre fasi: lo sport comunitario, riservato alla pratica della popolazione; l’educazione fisica e lo sport nel sistema educativo, associato alla pratica scolastica, e infine lo sport federale di alto rendimento, come massima espressione organizzativa».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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