La ferita del derby è ancora aperta, così come la delusione per la beffa subita al 90′ contro la Juventus in Coppa Italia. Nonostante ciò, il Milan riprende il suo cammino in campionato battendo per 1-0 il Torino. Decisivo, come spesso è accaduto nelle ultime settimane, Ante Rebic. Per il Torino quinta sconfitta consecutiva e una situazione sempre più preoccupante in classifica.
Ancora Rebic – È un Milan subito aggressivo, in linea con le prestazioni offferte contro Inter e Juventus. La squadra di Pioli va alla conclusione dopo pochi minuti con Ibrahimovic: una deviazione per poco non inganna Sirigu, la sfera termina in corner. Rebic ed Hernandez sono i più ispirati, mentre l’approccio di Paquetà – osservato speciale – è timido. Il brasiliano, in uno dei pochissimi segnali di vita della sua partita, impegna severamente Sirigu al 20′. I rossoneri aumentano i giri nel motore e passano al 25′: Castillejo recupera palla su Berenguer e serve Rebic all’altezza del dischetto; il croato anticipa Lyanco e incrocia benissimo con il destro. Trovato il vantaggio, il Milan abbassa un po’ i ritmi, gestendo senza troppi problemi i timidi tentativi degli ospiti. Al 45′ si fa male Kjaer: Pioli invita Musacchio ad entrare, l’argentino declina l’invito lamentando un problema al polpaccio. Reale o solo una scusa? Lo chiarirà il tecnico emiliano in conferenza. Alla fine è Gabbia a sostituire il danese.
Ibra e Castillejo spreconi – Quello che rientra in campo è un Torino sicuramente diverso, più intraprendente e coraggioso. Il Milan, d’altra parte, ha più spazi e riesce a sfruttare in contropiede le voragini concesse dalla difesa ospite. L’uomo che non ti aspetti, però, tradisce i rossoneri: Ibrahimovic riceve all’interno dell’area e da posizione favorevolissima non centra lo specchio. Fa addirittura peggio Castillejo: lo spagnolo si ritrova tutto solo a due passi da Sirigu, ha tutto il tempo per controllare ma spara incredibilmente a lato.
Il Toro non tira mai – I granata tirano un sospiro di sollievo e mettono il Milan alle corde per una decina di minuti. Il calo fisico dei rossoneri è inevitabile; Longo capisce che è il momento di osare e inserisce Zaza al posto di Edera, mentre Pioli si copre un po’, inserendo Bonaventura per un incolore Paquetà. Un cambio che restituisce linfa alla formazione di casa, più compatta e di nuovo in controllo totale del match, mentre i ragazzi di Longo non tirano praticamente mai. Il mister di Grugliasco allora si gioca le carte Millico e Ola Aina, ma le ultime mosse disperate non sortiscono gli effetti sperati. Anzi, è il Milan a sfiorare il 2-0 con le incursioni di Bonaventura.
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