Doveva essere la partita della possibile qualificazione del Milan, lo è stata. Ma nel modo più sorprendente: i rossoneri soccombono per un quarto d’ora, irriconoscibili, quasi umiliati. Vedono i fantasmi. Risorgono, si tirano su, la ribaltano, dilagano. E alla fine festeggiano. Finisce 4-2 contro il Celtic in una girandola pazzesca di emozioni.
Si rivede Stefano Pioli sulla panchina del Milan, mentre in campo la novità è Krunic in mediana, preferito a Tonali con Bennacer che se pur recuperato siede in panchina. Riposa Romagnoli, spazio a Gabbia. A destra Dalot fa rifiatare Calabria mentre sulla trequarti Hauge ha una nuova chance da titolare e Castillejo è preferito a Saelemaekers.
Milan che però non scende in campo. Una squadra molle, travolta da un Celtic che se pur già eliminato sembra ben più motivato dei rossoneri, in bambola da subito: Donnarumma serve Krunic in una zona pericolosissima, il bosniaco non resiste al pressing e Rogic ringrazia segnando al 7′. Al 14′ filtrante di Christie che finisce tra i centrali e mette Edouard a tu per tu col portiere, superandolo con lo scavetto. In mezzo l’infortunio di Kjaer, che toglie al Milan un altro leader dopo Ibrahimovic: al suo posto Romagnoli e l’inizio (vedi gol dello 0-2) è da incubo.
Rossoneri che sono di fatto il punching-ball del Celtic, rossoneri che però riescono a pescare il jolly al 24′: Christie stende al limite Rogic e su punizione Calhanoglu pennella perfettamente, spedendo il pallone alla sinistra del portiere. Due minuti più tardi Théo Hernandez affonda, mette in mezzo e trova Castillejo bravo a scaricare in rete. È 2-2 che riporta in vita il Milan e gli dà coraggio nei successivi minuti, anche se il Celtic, una volta digerito il doppio colpo, riprende a spingere mettendo alle corde una difesa fin troppo vulnerabile.
Nel secondo tempo va in scena lo Jens Petter Hauge show: il norvegese mette in mostra tutto il suo repertorio, fatto di velocità e tecnica. Al 50′ mette la freccia in ogni senso, andando in via in un fazzoletto a tre uomini per poi piazzare di destro la palla, indirizzandola sul palo più lontano. Nel finale di gara nuovamente raccoglie uno splendido lancio di Bennacer, entrato a partita in corso, e supera ancora tre avversari servendo in profondità un altro nuovo entrato, Brahim Diaz che con un tocco sotto segna il 4-2 all’82’. Intanto, da Lille, arriva una girandola d’emozioni: lo Sparta vince fino a dieci minuti dalla fine, promettendo un finale di girone da nervi tesi. Burak Yilmaz in cinque minuti ribalta la partita e regala al Milan i sedicesimi di finale. Non succedeva da tre anni.
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