Senza ovviamente nulla togliere alla sensibilità di Alessandro Florenzi, il primo a spendere parole di incoraggiamento per il gioiellino del Napoli, è il messaggio indirizzato due giorni fa da Francesco Totti a Lorenzo Insigne a segnare (forse) uno spartiacque nella travagliata storia dei rapporti calcistici tra Napoli e Roma.
Il capitano dei giallorossi — nella sua lettera al Corriere dello Sport — ha dedicato quattro righe al talento di Frattamaggiore: «Voglio fare gli auguri a Lorenzo Insigne. Anche io ho avuto un infortunio come il suo, gli auguro di tornare presto». Interpretarlo come un mero messaggio di circostanza, oggi, sarebbe un errore. Ed è sufficiente ricordare i precedenti tra le due tifoserie per comprendere perché quella del capitano della Roma non sia un’iniziativa «neutra». Gli eventi del 3 maggio — quando l’ultras della Roma Daniele De Santis sparò al tifoso napoletano Ciro Esposito, poi morto in ospedale — hanno segnato una spaccatura apparentemente insanabile tra le due città calcistiche, culminata in una (inutile) vigilia da Mezzogiorno di fuoco prima dell’ ultima partita.
Poi, una settimana dopo, il gravissimo infortunio di Insigne (che ieri ha iniziato le terapie per la riabilitazione) e i messaggi di solidarietà. Gli hanno scritto in tanti. Ma, soprattutto, gli hanno scritto quelli che certi ultras vedono come i «nemici», i calciatori della Roma. Florenzi ha scelto un tweet («Torna presto campione, ti sono vicino»), Destro e De Sanctis hanno preferito un messaggio privato. E poi, ieri, la lettera di Francesco Totti. Il capitano, non uno qualunque. La «voce» della squadra. E, soprattutto, il simbolo della sponda giallorossa di Roma. È per questo che il suo non è un augurio come tutti gli altri. No, è un messaggio «politico», oltre che umano. Indirizzato anche a quelli che, all’Olimpico, bollano come «colerosi» Insigne e i meridionali come lui. E a quelli che, al San Paolo, esposero lo striscione «Kevin crack» dopo che il giallorosso Strootman subì un infortunio simile a quello dell’azzurro. La lettera del capitano della Roma ora insegna che lo sport è altra roba. È roba per Totti e Insigne.
Fonte: corrieredelmezzogiorno.it
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