Il calcio italiano piange un’altra morte senza senso. Non ce l’ha fatta Ciro Esposito il tifoso partenopeo, deceduto a Roma dopo cinquanta giorni di agonia per le conseguenze delle ferite da sparo, riportate prima della finale di Tim Cup tra Napoli e Fiorentina. La sua vita era appesa a un filo, le condizioni si erano aggravate nelle ultime ore. Il sindaco di Napoli ha proclamato il lutto cittadino e a Scampia si sta allestendo la camera ardente, mentre le manifestazioni di partecipazione stanno correndo veloci sul web. La comunità genoana, colpita duramente nel 1995 per la morte di Vincenzo Claudio Spagnolo, sta esprimendo in varie forme il proprio sgomento dopo gli striscioni di incoraggiamento, le visite effettuate al suo capezzale, la vicinanza testimoniata ai famigliari e ai tifosi napoletani dal giorno in cui accaddero i fatti. Il club di calcio più antico in Italia “prende parte al dolore dei famigliari e si unisce al lutto dei sostenitori napoletani”. Il capitano Daniele Portanova, sul proprio profilo Twitter dove la foto di Ciro Esposito campeggiava da settimane, ha scritto “riposa in pace fratello”. Via Facebook e Twitter è fittissimo lo scambio di messaggi tra i supporter azzurri e quelli rossoblù, legati da uno storico gemellaggio che è anche il più antico esistente in Italia. “Vola tra angeli nel cielo azzurro” si legge tra i retweet e i post.
Fonte: genoacfc.it
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