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Il mese di marzo sarà decisivo per la squadra di Mazzarri

Tra campionato e Coppe gli azzuri si capiranno molte cose

Negli States la chiamano March Madness, la follia di marzo, e riguarda il gran finale del campionato universitario di basket, NCAA. Da queste parti, invece, si dice semplicemente che marzo è il mese pazzo. Così, per definizione. Però è anche il mese azzurro, per forza di cose. Cruciale? A dir poco. Entusiasmante, stimolante, storico (si spera): 6 partite in 22 giorni, con il Chelsea in cima alla lista e la settima fatica datata 1° aprile che, oltre alle sorti della squadra di Mazzarri, potrebbe addirittura incidere sul futuro del campionato italiano. Napoli giudice di se stesso e poi forse anche degli altri. Forse. La follia di marzo è già nell’aria.

SETTE CAMICIE – E allora, la scheda. L’elenco: si comincia domenica a Parma e sarà mezzogiorno e mezza di fuoco. Poi, venerdì 9 anticipo con il Cagliari al San Paolo in vista della trasferta del successivo mercoledì a Londra, madre di tutte le partite. Quattro giorni dopo la Champions, scontro diretto per il terzo posto – è questo che la classifica racconta oggi – con l’Udinese al Friuli, e il 21 altra sfida cruciale di Coppa Italia con il Siena al San Paolo che vale la finale. Il 25 arriva il Catania. E il primo giorno di aprile offre la sfida con la Juve a Torino. Tutto d’un fiato. Un armadio di sette camicie da sudare. Eccome.
IL CLOU – A prescindere da tutto, e dunque dal fatto che Mazzarri predica da sempre massima attenzione su ogni fronte, è difficile immaginare un clou diverso dalla sfida di ritorno con il Chelsea: a Stamford Bridge, il Napoli si giocherà una storica qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Un traguardo mai raggiunto neanche da Diego e company.
MISSIONE BIGLIETTI – Inizialmente, stando alle indicazioni filtrate dalle forze dell’ordine, che insieme con il club azzurro stanno studiano il piano sicurezza-biglietti, la vendita sarebbe dovuta cominciare oggi o domani. Non sarà così: le nuove indicazioni parlano di giovedì o venerdì. E non è un ritardo, Tra campionato, Champions League e Coppa Italia, sette partite decisive in ventotto giorni: il clou a Londra per la super-sfida di ritorno col Chelsea bensì una scelta motivata: il Napoli, infatti, sta provando a ottenere dal Chelsea una scorta di tagliandi più cospicua rispetto a quella già ricevuta in dotazione. Una missione difficile, molto difficile, però il Napoli ci sta provando perché le richieste pervenute sono superiori di molte migliaia rispetto ai 2.900 biglietti messi a disposizione dal Chelsea.
NATALE CALCISTICO – Se Londra è il clou del programma, il sottoclou, tanto per mutuare un gergo pugilistico, è difficile da scegliere: perché c’è la semifinale di ritorno di Coppa Italia con il Siena, sì, ma anche le sfide di campionato, con tanto di scontro diretto a Udine, che valgono tanto. Tantissimo: se è vero che certi risultati di coppa aprirebbero le porte dell’Europa League, è sacrosanto che il terzo posto significherebbe Champions. Che ha stregato Napoli e il suo popolo. Che ogni volta viene vissuta con lo spirito del Natale (calcistico): un’esperienza sempre diversa, sempre unica.
IL PRESIDENTE – Domenica, nel frattempo, De Laurentiis è intervenuto a Sportitalia: «Il progetto Napoli è un progetto di crescita che ci porterà sempre più in alto. Con l’Inter i miei ragazzi hanno giocato una partita straordinaria. E con i tifosi la simbiosi è perfetta». Poi, il messaggio innovativo: «Competere su tre fronti è molto difficile. Come anche parlare con Blatter e Platini, perché ognuno pensa alla propria carriera: loro dovrebbero capire di non essere i padroni del calcio, e che anzi lo sono i club. A me piacerebbe fare una G100 con le più grandi società d’Europa». E sugli arbitri: «Ho chiesto al dg Fassone di fare una richiesta ufficiale all’Uefa per concedere all’Italia di sperimentare gli arbitri di porta».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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