È intervenuto ai microfoni di Si gonfia la rete, in onda sulle frequenze di Radio CRC, il mental coach Roberto Civitavese. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di Iamnaples.it:
“Su Rafael? Bisognerebbe conoscere a fondo la situazione personale del ragazzo e come lo spogliatoio sta vivendo questi eventi. Quello che è accaduto a Rafael non è una cosa rara, ci sono momenti che si inanellano prestazioni che determinano negativamente un risultato, capitò anche lo scorso anno con Neto, il portiere della Fiorentina. Generalizzando potrei dire che la prima cosa che accade nella testa di un giocatore è quella di avere una sensazione di paura pensando poi di poter ripetere lo stesso errore la domenica successiva. Cosa fare in questo caso? Come noi siamo capaci di creare un’immagine negativa nella propria mente possiamo formare anche un’immagine positiva attraverso degli esercizi, Rafael dovrebbe leggere la situazione in maniera diversa ed agganciarsi ai momenti positivi della sua carriera. Il mio rapporto con il Napoli? Io lavoro con i singoli atleti e non con le società. Rafael può esser recuperato tranquillamente dopo un training mentale sull’aspetto emozionale per ritrovare la sicurezza nei propri mezzi. Poter condividere con una persona che ha già affrontato le stesse difficoltà può esser certamente un aiuto, dipende comunque da individuo ad individuo.”
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