NAPOLI – «E’ vero, non abbiamo fatto bene ma il turn over c’entra relativamente. Stavolta tutta la squadra ha avuto problemi a sviluppare il proprio gioco abituale e bisogna dare meriti al Sassuolo che si è difeso bene e ci ha messo in difficoltà».
SQUILIBRIO – Il sorriso di Rafa Benitez è meno spontaneo di altre volte. Il suo Napoli sì è inceppato con l’ultima della classe e stava addirittura per subire la beffa. Mancato il pokerissimo, cinque vittorie di fila, ma soprattutto sono venute meno alcune certezze. Indipendentemente dal turn over esagerato che pure ha influito parecchio, soprattutto nella linea difensiva cambiata in tre uomini su quattro rispetto alla partita con il Milan. Questo Napoli non è una macchina perfetta, denota degli squilibri tattici evidenziati già in precedenza: così bella quando si distende, quanto precaria nel momento in cui viene attaccata. Ed il Sassuolo con il suo tre-cinque-due ed una coppia di attaccanti molto vicini pronti ad attaccare la profondità ha scoperto tutti i problemi. Benitez concorda. C’è ancora da lavorare tanto per eliminare taluni difetti nel complesso più che nei singoli: «Lo sapevamo e lavoreremo per migliorare. Siamo solo agli inizi. Tempo ne abbiamo per mettere a punto il tutto. Non abbiamo fatto una buona partita. Né abbiamo giocato ai nostri livelli. Quando si gioca dopo tre giorni contro un avversario che ha preso sette goal e si pareggia, si pensa ovviamente che l’atteggiamento mentale non è stato quello giusto. Ma non è stato così».
BRAVO SASSUOLO – Il tecnico spagnolo assolve i suoi e cerca di sdrammatizzare ad ogni costo. In fondo è il primo passo a metà della stagione: «Abbiamo affrontato il Sassuolo con la giusta mentalità – prosegue Don Rafa – ma loro per me hanno fatto una buona partita. All’inizio stavamo giocando bene. Loro avevano tanti uomini dietro la linea della palla e ripartivano molto bene»
Risponde anche sul turn over: «Quando si gioca ogni tre giorni per forza di cose bisogna far riposare alcuni elementi. C’erano dei giocatori che avevano disputate tre gare di fila ed andavano fermati. Behrami ad esempio era uno di questi. Del resto abbiamo una qualità in organico che ci possiamo permettere questo».
Benitez prova ad individuare alcune delle pecche: «Quando attacchiamo dobbiamo farlo meglio, e inoltre quando perdiamo la palla dobbiamo essere più ordinati. Dobbiamo lavorare su tante cose in allenamento, non abbiamo gestito la palla con la qualità e la velocità che ci aveva caratterizzato prima. In difesa poi, concessi troppi spazi. Ci servirà da lezione».
Probabilmente anche lui sarà stato tradito da un’illusione. Il turn over era andato bene con l’Atalanta e stavolta no: «Ma noi per quello abbiamo attrezzato la rosa, per sfruttare tutti quelli che abbiamo a disposizione giocando ogni tre giorni. Noi sapevamo che poteva essere pericolosa questa partita. Ci è mancata coordinazione, equilibrio tra i reparti. Per me dobbiamo avere fiducia in questo gruppo. Non sappiamo se con Behrami fosse andata meglio in difesa o a centrocampo. Zapata? E’ un giocatore che ha bisogno di spazi ed io ho preferito più qualità».
Si pronuncia anche su Hamsik: «E’ facile dal di fuori dire deve giocare tizio o caio. Hamsik non può giocare sempre. Pensavo che giocando con questi avremmo vinto ugualmente, non è stato così. In seguito, alterneremo anche Higuain e gli altri altrimenti non arriveremo alla fine. Mi è piaciuto il tiro da fuori di Dzemaili che proviamo in allenamento, è cresciuto anche Mertens ma in alcune ripartenze ci siamo fatti cogliere di sorpresa e non deve accadere».
Fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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