Il Mattino – Thohir: “Parlerò con Icardi”. Ma occhio alla beffa, c’è anche l’Arsenal

Thohir, il presidente dell’Inter che da qualche giorno è a Rio, ha fatto sapere a Wanda Nara che è meglio vedersi tra settembre e novembre per il rinnovo del contratto e che l’aumento di stipendio sarà soddisfacente. «Mauro è il nostro capitano, vogliamo continuare a lavorare con lui. È la cosa di cui dobbiamo discutere, perché siamo una famiglia e dobbiamo parlarne», dice lasciando intendere che ci sono ancora delle ombre nella vicenda. Ovvio che la soubrette riciclata nel molto più remunerativo ruolo di agente del marito, spinga perché la fumata bianca sia immediata. Ha tra le mani due offerte di Napoli e Arsenal dove, in ogni caso, il suo Mauro guadagnerebbe molto più che a Milano. Il Napoli non molla, ha una fretta dannata, spinge perché l’Inter accetti di trattare: con Icardi l’accordo, come è noto, è raggiunto da tempo sulla base di circa 6 milioni netti a stagione. Con i nerazzurri, invece, no. A questo punto, il Napoli cosa farà? Contrariamente agli indizi che arrivano dalla Norvegia, la Nara ha un diavolo per capello perché vorrebbe ora, e non tra 50-60 giorni, l’aumento dello stipendio da 4 a 5,5 milioni. Anche perché si fida solo fino a un certo punto, dell’impegno preso dal ds Ausilio. Ovvio, il Napoli è alla finestra: se l’Inter non vuole cederlo, difficile poter aprire una trattativa. Il club azzurro ha formalizzato, attraverso la Nara, la volontà di pagare 55 milioni il cartellino dell’argentino. Chiaro, non è un aut aut, non è un «prendere o un lasciare» ma i vari rilanci sono solo virtuali. Nel senso, che il Napoli si potrebbe anche spingere oltre i 60 milioni (magari inserendo come pedina di scambio Gabbiadini), ma solo quando i vertici di Suning incontreranno De Laurentiis. Cosa non ancora avvenuta. Occhio alla vera beffa: perché potrebbe pure accadere che l’Inter accetti di cedere Icardi, ma per non per darlo al Napoli ma all’Arsenal evitando di rafforzare una diretta concorrente in Italia.