Una non stop tutta napoletana per Dino Maneghin. Prima l’omaggio al novantenne coach sorrentino Salvatore Peraino, classe 1921, stessa data di nascita della Federbasket. Poi la celebrazione del quarantennale della Pro Cangiani, fucina di talenti del Rione Alto a Napoli, quindi la «benedizione» al torneo internazionale femminile di Monte di Procida. Il presidente della Federbasket è un uomo del Nord che adora il Sud e che fa il tifo per il ritorno di Napoli nell’élite dello sport dei canestri.
La Campania con due squadre in A e due in Legadue si conferma regione importante per il basket.
«Caserta e Avellino sono ormai realtà consolidate del nostro movimento e lo dimostrano i risultati degli ultimi anni. Anche Scafati non è più una sorpresa; la novità è Sant’Antimo, a conferma di come in provincia possano nascere realtà straordinarie. Ora aspettiamo Napoli,che riparte dalla Divisione nazionale A».
Tra la drammatica situazione-impianti e i fallimenti della squadra maschile, il basket a Napoli vive da anni un incubo. La fine del tunnel è vicina?
«Ieri sono passato davanti a ciò che resta del Palargento e fa sempre un certo effetto. Ricordo che Mimmo Morena qualche anno fa a “Striscia la notizia” aveva lanciato l’allarme dell’abbandono dell’impianto: non è cambiato nulla. Anche Milano ha problemi simili, se può consolare. Al posto del famoso palasport di San Siro che crollò per la neve 25 anni fa, oggi c’è un boschetto. È ovvio che il futuro di questo sport passa attraverso gli impianti, che devono essere polivalenti e lavorare 320 giorni l’anno. E questo vale anche per Napoli. Se si riuscirà a ricostruire il “Mario Argento” le prospettive non potranno che essere diverse».
Il Vomero ha il doppio degli abitanti di Siena eppure, dopo la chiusura della palestra del Collana, l’unico impianto coperto della zona è quello della Pro Cangiani.
«È paradossale. Un intero quartiere è praticamente fermo sportivamente da quasi 10 anni ed è un danno gigantesco per lo sport di base. Tutto nasce nelle palestre di quartiere, dove c’è lo sport vero, dove l’attività giovanile nasce e fiorisce. E poi si parla di obesità infantile o peggio di gioventù sbandata. C’è davvero da rimboccarsi le maniche, e parlo delle istituzioni».
A proposito di istituzioni: il sindaco De Magistris è un ex giocatore di basket, a livello giovanile, ma lo si vede solo al San Paolo…
«Sarebbe un bel segnale se seguisse una partita della Bpmed Napol: capirebbe quali emozioni si vivono in un palasport. Ma sono convinto che se il presidente Calise lo invita, lui arriverà. E poi magari riscopre la pallacanestro e non la molla più».
Sta per partire il campionato delle polemiche, tra il ripescaggio di Venezia in A attraverso il Tas, il calendario sconvolto. E il possibile arrivo a Bologna di Kobe Bryant.
«La sentenza del Tribunale del Coni ha un po’ sconvolto i piani, ma ora tutto è ok. Riguardo Bryant, l’ho detto e lo ripeto: per me sarebbe uno spot fantastico per il nostro sport. E nei confronti della Nba sarebbe una piccola-grande rivincita. Ora che può toccare a noi, leviamoci questo sfizio e facciamo divertire per un mese l’Italia dei canestri».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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