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Il Mattino – Serie A, al via la sperimentazione della moviola in campo: saranno valutati due match

Un video-arbitro per Torino-Fiorentina (Irrati) e due per Milan-Sassuolo (Doveri e Di Bello)

Per adesso, per quanto si tratti di una rivoluzione che irrompe nel calcio italiano, l’avvio è da rivoluzione morbida. Nel senso che l’ingresso nel campionato – che parte oggi ma che è annunciato da anni – della «moviola in campo» che aiuterà gli arbitri sarà solo una sperimentazione. Un assaggio lo scorso primo settembre a Bari con l’amichevole Italia-Francia: per tutta l’attuale stagione di serie A, però, la Var, acronimo per video assistenza arbitrale (Video assistant referee), non interverrà come avvenuto in Usa e Olanda, ma osserverà senza interagire con gli arbitri impegnati in campo. La sperimentazione sarà dunque off line e riguarderà due o tre gare a rotazione: oggi toccherà a Torino-Fiorentina e Milan-Sassuolo, con gli arbitri designati che resteranno in un pullman all’esterno dello stadio o in una «control room», a visionare al monitor le fasi della gara. Ma che non interverranno in corso d’opera per aiutare il collega. La sperimentazione prevede solamente una relazione da stilare a fine gara, nella quale gli arbitri al monitor diranno in quali casi c’è stato un errore e avrebbero chiamato il collega in campo. Alla fine dell’anno le relazioni verranno selezionate e mandate all’università di Bruxelles dove si deciderà il protocollo da seguire la prossima stagione. Tutti i referti arbitrali saranno, secondo la Lega, segreti e sigillati. Anche in caso di colossali topiche da parte dei fischietti, i colleghi seduti in poltrona non interverranno. In Olanda e Usa, invece, l’occhio elettronico ha fatto espellere due giocatori che erano stati «graziati» dall’occhio umano dell’arbitro. Un video-arbitro per Torino-Fiorentina (Irrati) e due per Milan-Sassuolo (Doveri e Di Bello) con l’ausilio di tutti i replay disponibili vivisezioneranno le scelte del collega in campo, ma non avranno la possibilità di cominicare con la squadra arbitrale: «Sono due mondi diversi – dice Marco Brunelli, dirigente della Lega di A – Per questa prima fase si lavora attrraverso delle simulazioni. Il motivo della scelta dei due videoarbitri in una partita è tecnico. Se un videoarbitro deve fare una segnalazione, l’altro segue la gara». Per l’ex arbitro internazionale e responsabile per l’Italia del progetto Var, Roberto Rosetti, l’iniziativa non depotenzia la figura dell’arbitro. Anzi. «Nel momento in cui il direttore di gara commette un errore evidente – dice – non può essere l’unico a non saperlo». Si stimano due o tre ricorsi al video-arbitro per giornata di campionato. Nel campionato tedesco la sperientazione è iniziata una settimana fa: in Bundesliga ogni revisione è durata in media 22 secondi. «Può essere chiesta dall’arbitro o dal video-arbitro, non dalle squadre – ha chiarito Rosetti – L’arbitro rimane il centro del processo decisionale, la decisione finale è sempre e comunque sua. È un’assicurazione per un arbitro e un aiuto allo spirito del gioco». L’Ifab (International Football Association Boards), l’organismo che decide sulle «leggi» del calcio, si esprimerà nel marzo 2018 in base ai dati provenienti da sette leghe e raccolti dall’università di Bruxelles. Allora si saprà se insieme alla Var resisteranno anche i giudici di porta. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.

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