Ieri dentro al San Paolo, blindato per l’occasione, s’è presentata una commissione dell’Uefa Champions League scortata dai dirigenti del Napoli e raggiunta in loco dall’assessore comunale allo sport, Ciro Borriello. C’era un po’ di preoccupazione perché proprio l’Uefa ha chiesto al Comune di effettuare una lunghissima serie di lavori per ottenere il permesso di ospitare le partite di Champions e il Comune non ha ancora fatto nulla. Insomma, lo stadio che ieri hanno visto gli inviati dei vertici del calcio europeo è la stessa schifezza che venne considerata inadatta agli scenari internazionali. Però, fortunatamente, le cose non sono andate male. Anche perché questa visita all’impianto, collegata a un «tour» durato per tutto il giorno sui luoghi del Napoli (compresi campi d’allenamento e uffici) aveva un solo e unico obiettivo principale: la commissione è venuta a verificare spazi e possibilità da offrire agli sponsor che rappresentano la linfa vitale della manifestazione calcistica più importante d’Europa. Così nessuno ha badato al fatto che lo stadio cade a pezzi, che la copertura è un colabrodo e che i seggiolini sono scomodi e devastati; gli occhi erano tutti puntati sugli spazi da offrire agli sponsor. È stata la presenza dell’assessore Borriello, il quale ha incontrato il gruppo quando era già all’interno dell’impianto di Fuorigrotta, a far riaccendere l’interesse per i lavori di restyling. Purtroppo in questo momento c’è un problema: per rimettere in sesto lo stadio di Napoli c’è bisogno di un investimento da venticinque milioni e il Comune non li ha. Così palazzo San Giacomo ha chiesto al Credito Sportivo che si è detto disposto ad accendere un mutuo per la realizzazione di questi lavori. Però per ottenere il finanziamento bisogna presentare una copia del bilancio di previsione approvata dal Consiglio, e in questo momento quell’approvazione non c’è, sicché il finanziamento non può essere dato per acquisito.
Fonte: Il Mattino
