Tafferugli, disordini, ressa ai botteghini, cariche di alleggerimento, uno steward colpito da malore e trasportato in ospedale, un quartiere bloccato dal traffico. È il triste bilancio della vendita dei biglietti del settore ospiti di Bayern-Napoli di Champions League in programma il 2 novembre a Monaco di Baviera. Film già visto in passato ma la più tranquilla distribuzione dei tagliandi in occasione del match contro il City a Manchester del settembre scorso aveva fatto sperare in un epilogo diverso.
Tremila i tagliandi in vendita al prezzo di 40 euro, duemilacinquecento ai botteghini, cinquecento su internet. Tutto si è volatilizzato in poche ore con almeno cinquecento tifosi che, senza soluzione di continuità, si sono messi in fila subito dopo la partita contro l’Udinese. Una notte all’addiaccio per essere i primi della fila alle 10, orario di apertura dei botteghini. Tre quelli allestiti dalla Ssc Napoli con duecento steward che hanno presidiato la zona, assieme alle Forze dell’ordine. Solo che all’alba erano già in migliaia fuori i cancelli di prefiltraggio e alle 10 hanno raggiunto il numero di settemila.
Il primo botteghino a terminare i tagliandi è stato il numero 1. Dopo circa un’ora è stato chiuso anche il 5. Intorno alle 11 decine di tifosi hanno scavalcato la recinzione dirigendosi verso il botteghino numero 3, l’ultimo rimasto aperto. Ciò ha causato, tra cancello e box vendita, il formarsi di una calca composta da diverse centinaia di persone. Una situazione insostenibile. A questo punto le forze dell’ordine sono intervenute per dirimere la ressa, evitare il continuo scavalcamento e creare dei varchi. La tensione è salita alle stelle con la vendita, grazie anche alla riapertura del botteghino 5, proceduta a singhiozzo così come i ripetuti interventi della polizia.
Momenti di paura quando uno steward è stato colto da malore e trasportato in ospedale con l’ambulanza. Alle 13, infine, ancora una carica di alleggerimento in concomitanza con la vendita degli ultimi tagliandi e la chiusura dei botteghini. La speranza della riapertura ha portato almeno settecento tifosi a rimanere in fila fino alle cinque del pomeriggio quando anche gli ultimi sostenitori azzurri delusi hanno lasciato il San Paolo:
«Volevamo solo partecipare a una partita storica – dicono alcuni – Ma ci viene impedito dalla mancanza di biglietti: solo tremila in vendita erano davevro pochi. Saranno affari d’oro per i bagarini».
Sold out in poco più di un quarto d’ora anche le scorte su internet dove i cinquecento biglietti si sono volatilizzati con il sistema che ha comunicato quasi immediatamente il tutto esaurito.
Una giornata di caos anche per il traffico, con ripercussioni in tutto il quartiere di Fuorigrotta, autovetture parcheggiate in seconda e tripla fila lungo le strade antistanti le biglietterie. Affari d’oro per i bagarini spuntati immediatamente dopo la confusione con i biglietti, non nominali, venduti tra i centocinquanta e i duecento euro.
Una giornata storica in negativo per il segretario del sindacato Polizia Nuova Pasquale di Maria per il quale
«le divise dello Stato hanno, ancora una volta, dovuto sopperire alle gravissime carenze funzionali e strutturali dello stadio San Paolo».
E ancora la richiesta a prefetto e questore che in una simile struttura venga vietata la vendita dei biglietti.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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