Un deflettore infranto, lo sportellino del cruscotto aperto e gli interni messi a soqquadro. È bastato tanto – l’opera di qualche balordo – a far tornare alto l’allarme che ormai si cerca di alimentare intorno ai calciatori del Napoli, presi di mira (direttamente o indirettamente, attraverso i loro familiari) dalla microcriminalità. Questa volta è toccato alla moglie del difensore argentino del Napoli, Ignacio David Fideleff: la macchina della signora è stata danneggiata nei giorni scorsi mentre era parcheggiata all’esterno di un centro commerciale di Quarto.
Caso fortuito o complotto teso a colpire – e non si capisce bene il perché – i calciatori del Napoli? Diciamo subito che gli investigatori propendono per la prima ipotesi. Certo, con l’ultimo caso l’elenco dei giocatori che hanno subìto una rapina, un furto o anche solo il tentativo di un furto si allunga. Era già successo a Cavani, Hamsik, Aronica, Lavezzi. Adesso – e lo si apprende dal sito «Napolicalciolive» – è toccato alla signora Barbara Fideleff. L’episodio non è recente: è accaduto martedì pomeriggio, anche se è stato reso noto solo ieri.
Di ritorno dallo shopping nei pressi di un centro commerciale di Quarto, mentre era in compagnia di un’amica, Barbara Fideleff avrebbe trovato l’auto danneggiata. Dalla Mercedes «Matic», intestata al marito, nulla è stato sottratto. Sono maggiori i danni materiali arrecati per l’effrazione: è stato rotto un deflettore e messa a soqquadro la vettura. La donna ha regolarmente denunciato l’accaduto ai carabinieri di Arco Felice. Quello capitato a Barbara Fideleff è, si diceva, l’ennesimo episodio di furti o rapine che hanno avuto come protagoniste mogli o campagne di calciatori. Prima di lei era toccato alla signora Aronica e alle compagne di Lavezzi ed Hamsik mentre i ladri erano entrati all’interno dell’abitazione di Edinson Cavani, a Lucrino. Subito dopo questo episodio il «matador» ha deciso di cambiar casa, trasferendosi in un parco sulla collina del Vomero. Ma era stato soprattutto il raid contro la compagna di Lavezzi ad aver suscitato aspre polemiche per le dichiarazioni critiche nei confronti della città, poi ritrattate, da parte della giovane modella argentina. Dopo aver subìto in via Petrarca la rapina di un Rolex da parte di un bandito armato di pistola, Yanina Screpante si era sfogata su Twitter scrivendo: «E poi dicono che in Argentina c’è insicurezza….Napoli, città di m…»; salvo poi ritrattare l’accusa e chiecere scusa ai napoletani. Decisamente più diplomatica la reazione di Barbara Fideleff, che sempre su Twitter ha scritto ieri: «Non è successo niente, ho già dimenticato. Penso alla partita di stasera, che vedrò con Yanina».
Quello capitato a Barbara Fideleff è l’ennesimo episodio di furti o rapine che hanno avuto come protagoniste mogli o campagne di calciatori. A questo punto è indispensabile approfondire tutti questi fatti: tenendo bene nel conto la circostanza che di episodi del genere, purtroppo, ne capitano a decine, e a tanta gente, anche meno famosa. L’ipotesi insomma di un qualche complotto che sarebbe ordito ai danni dei singoli calciatori – o peggio ancora ai danni della società sportiva presieduta da Aurelio De Laurentiis – viene per il momento scartata dagli investigatori. A ben guardare, poi, tutti i vari singoli episodi presentano caratteristiche diverse e non assimilabili, se non per il fatto che vanno ascritti alle attività illecite della microcriminalità, più che mai attiva in città come in provincia.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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