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Il Mattino – Quegli scudetti sull’asse Napoli-Milan

 Gren, Nordhal, Liedholm da una parte; Maradona, Giordano, Careca dall’altra. Città che vai, trio delle meraviglie che trovi. Napoli e Milan, settantatré sfide al San Paolo, ventisette vittorie rossonere, ventisei successi azzurri e venti pareggi; ottantadue gol del Napoli, ottantasette del Milan. Gli azzurri arrivano alla sfida di domenica sera dopo la sconfitta dello scorso anno: 2-1 Robinho, Ibrahimovic, e un gol spettacolare di Lavezzi che mandò il pallone in rete in rovesciata da terra. Risale al campionato 1927/28 il primo confronto tra le due squadre. Vinsero i rossoneri per 2-1 nel giorno successivo al Natale con reti di Aigotti e Ostromann. Per il Napoli il gol di Sallustro. Campionato diviso in due gironi.
Ma quando cominciò il torneo unico (1929-30), il Napoli batté il Milan (2-1) con i gol di Buscaglia e Sallustro. Era il Napoli di mister Garbutt, uno squadrone che frequentava l’alta classifica. William Garbutt, il padre di tutti i mister. Cambiò i metodi di allenamento facendo esercitare i giocatori nel dribbling e nei colpi di testa. Al Vomero scendeva il grande Milan, quello del Gre-No-Li e proprio nell’odierno stadio Collana arrivò quella che ancora adesso è la partita con il maggior numero di reti segnate. Fini 5-3 per il Milan, che era stato in vantaggio anche 5-0. Trent’anni di oblio per poi riprendere le grandi sfide partenopee. Dal 1950 al 1980 il Milan è nettamente più forte. Il Napoli gioca per le posizioni di rincalzo e per la partita che vale la stagione. A metà degli anni Settanta, però, arrivano vittorie di prestigio: 2-0 con Clerici su rigore e autorete di Turone; 1-0 con un rigore di Savoldi; 3-1 con reti di Massa, Orlandini e Savoldi. Non è un Napoli che ambisce alle altissime sfere. Bisognerà aspettare gli anni Ottanta per vedere una squadra azzurra imporre il proprio gioco. Dall’altra parte c’è il Milan degli olandesi con Sacchi, Baresi, Gullit, Van Basten. Scudetti che vanno e che vengono sull’asse Milano-Napoli. Resta nella storia la cornice di pubblico (82.824, incasso 2.733.739.000 lire) della partita targata 1 maggio. Finirà 3-2 per i rossoneri con il pubblico napoletano, anche un po’ stizzito dal fatto che le residue speranze scudetto erano praticamente terminate, che tributò un lungo e sincero applauso al Milan.
Ma l’anno successivo la storia cambiò grazie al colpo di testa beffardo di Diego che superò Galli per una vittoria (4-1) rimasta nella storia. Doppietta di Carnevale e Maradona per il successo (3-0) nell’89/90. Napoli schiacciasassi, Napoli vicino al suo secondo scudetto. La sconfitta più pesante al San Paolo nel 1992/93, 1-5. Erano i tempi del crepuscolo azzurro e Van Basten segnò quattro gol. Per riprendersi un po’ il Napoli dovrà aspettare l’anno successivo. Allenatore Marcello Lippi. A vestire la maglia azzurra quel Paolo Di Canio che ricorderà ancora il gol al Milan (1-0 il risultato finale) come uno dei più belli fatti in carriera. La storia recente parla di una vittoria lo scorso anno dei rossoneri mentre l’ultimo successo azzurro risale al 2008. Hamsik, un rigore di Domizzi, Garics e Seedorf a segno con il Milan che, a causa di quella battuta d’arresto non si qualificò per la Champions League.

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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