L’esame di spagnolo in tre atti. Il Napoli si prepara alla Champions sfidando uno dopo l’altro il Siviglia (stasera), il Maiorca (sabato prossimo) e i campioni d’Europa del Barcellona nel trofeo Gamper il 22.«Una scelta appropriata -commenta Luis Suarez, indimenticato campione spagnolo dell’Inter del passato-perché in questo modo il Napoli potrà prepararsi al meglio alle sfide internazionali. I team della mia terra giocano a calcio e lasciano giocare, l’ideale per testate le proprie condizioni». Il primo sparring partner è il Siviglia, reduce dal quinto posto in campionato, dopo le due consecutive partecipazioni alla Champions League. «Non è più il Siviglia di 3-4 anni fa – spiega Suarez – maresta una squadra di ottima tecnica con buone individualità». Non c’è più Luis Fabiano, Cigarini è tornato al Napoli, i tempi delle due vittorie consecutive della Coppa Uefa (nel 2006 e nel 2007), eppure la formazione di Garcia Toral può vantare talenti emergenti come Perotti e Medel, l’ex juventino Caceres e i due attaccanti Kanoutè e Negredo (indisponibile, convocato Campana). Nel recente Trofeo Puerta eloquente il 5-0 all’Espanyol degli andalusi. «Sarà un test impegnativo, il Siviglia è già in forma e vuole fare bene nella prossima stagione, è certamente una buona occasione per il Napoli per mettere a punto la preparazione a 15 giorni dal campionato». Suarez vedrà la gara in tv, il Siviglia, da ieri sera in Campania, si allenerà stamane allo stadio comunale di Marano. Dopo i biancorossi ci sarà la sfida con il Maiorca, allo stadio Iberostar di Palma de Mallorca. «È ovviamente la più debole delle tre – precisa Suarez – però anche questo è un buon test, soprattutto perché in trasferta. Il Maiorca è la classica squadra arcigna, che pensa a salvarsi e a vendere i campioni quando li cresce». Tra i rossoneri del capitano Nunes c isono la punta Heme del’ex genoano Chico. Il Napoli concluderà il corso accelerato di spagnolo con il Barcellona. L’ex fuoriclasse dell’Inter concede però qualche chances al Napoli. «Sono certo che farà bella figura anche al Nou Camp. Gli azzurr isono una squadra forte e competitiva, intelligente affrontare un calcio più evoluto come quello spagnolo per mettere in luce pregi e difetti prima delle gare ufficiali. Mazzarri so che stima il modo di giocare delle squadre iberiche, farebbe bene anche l’intero movimento italiano – conclude Suarez – a emulare il calcio iberico. Lì c’è voglia di vincere come in Italia,ma c’è una consolidata cultura della sconfitta e una cura unica per i vivai».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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