Un fenomeno, non hanno dubbi i ct dell’Uruguay campione del Sudamerica e dell’Italia delle belle speranze, stasera avversari all’Olimpico per celebrare i 150 anni dell’Unità.
«Cavani ha qualità straordinarie e una particolare predisposizione ad aiutare la squadra: con lui, solo con lui, possiamo schierare le tre punte. E poi, che qualità morali», sottolinea il ct della Celeste, Tabarez, allenatore della squadra salita al quarto posto nel ranking Fifa «e io ancora fatico a credere che quella classifica sia vera».
A Prandelli il Matador del Napoli ricorda un pomeriggio del 2007, era l’11 marzo:
«Io allenatore della Fiorentina, lui attaccante del Palermo. Cavani viveva un momento un po’ così, come tutti i giovani giocatori stranieri prima di completare l’ambientamento. Contro di noi segnò il primo gol. È un attaccante moderno, come Balotelli. È un esempio, il massimo per un allenatore: generoso eppure lucido sotto porta».
Accompagnato da questi elogi, Cavani si avvia verso la sfida con l’Italia. Si presenta con l’Uruguay a Roma, inviando l’ennesima promessa d’amore alla maglia azzurra, quella del Napoli.
«Il mio futuro è in questa squadra, non ci sono dubbi. Ho un bel rapporto con la società, i compagni, i tifosi».
Un messaggio che mette fine alle voci che arrivano, ormai puntuali quando si apre il mercato, dall’Inghilterra e dalla Spagna. Edy ne ha parlato anche ieri, in un albergo ai Parioli, con i suoi procuratori romani, Claudio Anellucci e Pierpaolo Triulzi, prima di scortare i compagni in una breve gita turistica, tra piazza San Pietro e il Colosseo. Poi, il sopralluogo all’Olimpico, dove stasera l’attaccante del Napoli vuole accendersi. Di fronte avrà Balotelli, SuperMario, avversario di Cavani anche tra sette giorni al San Paolo, penultimo e decisivo match del girone di Champions League.
«Tutto è possibile, in campionato e in Europa. La stagione è lunga e difficile, però dopo l’impegno della nazionale dovremo concentrarci sulla partita contro la Lazio».
Lo esaltò, nello scorso aprile: una tripletta che piegò la resistenza della squadra del caro vecchio amico Reja, il Napoli sentiva profumo di scudetto in quei giorni.
«Dove possiamo arrivare quest’anno lo capiremo nelle prossime settimane», sottolinea Cavani.
Nove sfide da far tremare i polsi, il Napoli si gioca tanto da sabato al 23 dicembre, data del recupero contro il Genoa. Intanto, l’Uruguay, la sfida all’Italia che cerca di recuperare la gloria di anni fa, quand’era campione del mondo.
«Massimo rispetto per Prandelli e i suoi giocatori, hanno fatto un gran lavoro»,
sottolinea Cavani, che ha giocato nonostante un infortunio muscolare e resta a riposo stasera perché i Reds hanno protestato. In tribuna annunciati Soledad e Bautista, moglie e figlio del Matador. E poi Gargano, non convocato da Tabarez perché reduce da infortunio. Infine, De Laurentiis, il presidente che neanche per cento milioni cederebbe Edy.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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