Il primo lampo azzurro è del Pocho Lavezzi, suo il primo acuto in un campionato in cui il Napoli sogna di recitare una parte da grande protagonista. Il primo pallone utile lo trasforma in oro, Lavezzi a due passi da Ravaglia non sbaglia, freddissimo, sotto la curva dei tifosi di casa. Uno schema, un gesto di furbizia, la rimessa con le mani, il fuorigioco eluso con grande interpretazione del regolamento. E voilà. L’argentino mostra la qualità che gli è mancata di più l’anno scorso, la lucidità sotto porta.
Stavolta pescato in profondità direttamente dalla rimessa laterale di Campagnaro, si è inserito nella difesa bianconera e ha fatto gol, con precisione e fredezza. Sul sintetico del Manuzzi. Motivatissimo Lavezzi: è entrato subito in partita, ha guadagnato punizioni dal limite, ha dato anche una mano in copertura rincorrendo gli avversari fino alla linea dei difensori. Partito sulla destra del tridente d’attacco, ha lasciato la fascia sinistra a Santana, ma in realtà non ha avuto il merito di non dare mai punti di riferimento ai difensori di Giampaolo, muovendosi ad ampio raggio e andando a prendersi il pallone quando serve anche a centrocampo e scambiandosi spesso di posizione con Cavani.
Ed è stata ancora un’altra sua fiammata a scuotere il Napoli dopo il pari di Guana: il Pocho ha chiesto l’uno-due a Santana, è arrivato in corsa scoordinato e il suo tentativo da due passi si è perso fuori. Non si è tatticamente smarrito neppure dopo l’ingresso in campo prima di Hamsik e poi di Pandev: sempre duttile, sereno. Un grande esordio.
“Sono felice per la mia prestazione ma soprattutto per la vittoria qui a Cesena su un campo per nulla facile”
spiega il Pocho subito dopo il 90′
“Volevamo cominciare bene questa stagione che per noi è importante e ci siamo riusciti: noi vogliamo fare tanta strada”.
Ha grande voglia di ricominciare dopo l’estate delle tante voci di mercato e lo dimostra con una prova subito convincente. Prima del match, su Twitter, posta la foto sorridente in cui mostra il segno della V di vittoria mentre abbraccia Paolo Cannavaro. E sotto la scritta: «Jamm ja». Lontane le sirene inglesi e spagnole, il Pocho vuole vivere da protagonista la sua nuova stagione in azzurro, il primo assaggio in campionato in vista dell’esordio in Champions League di mercoledì contro il Manchester City.
“Noi a loro non ci pensiamo ancora, magari cominceremo a farlo da oggi”
ride il Pocho
“Quella di ieri sera, col Cesena, era una gara diversa: i tre punti sono importanti perché ci servono ad avere fiducia nei nostri mezzi e nella nostra forza. Noi non abbiamo paura di nessun avversario, neanche del Manchester City”.
Non sono parole da spaccone, ma soltanto lo specchio di una serenità che può portare il Napoli molto in alto:
«Sì, lo so. Il mio amico Aguero si è scatenato in Premier League, ha fatto tre gol contro il Wigan. Ma noi non temiamo il City. Certo spero che il Kun abbia sprecato tutte le sue cartucce ieri in campionato e che contro di noi non ne abbia altre da spendere. Ma lui è davvero fortissimo».
L’emozione della Champions, al momento, non lo sfiora.
«Venderemo cara la nostra pelle, quella di ieri è stata una gara differente sia per spessore dell’avversario che per intensità. Volevamo vincere, cominciare con il piede giusto il campionato era vitale, fondamentale per prendere coraggio e andare a Manchester per giocarcela a viso aperto. Ripeto, non ci sentiamo inferiori a nessuno»,
spiega ancora scandendo le parole l’argentino che ieri ha sbloccato il match del Manuzzi.
Non sa ancora di aver raggiunto Antonio Juliano a quota 38 gol nella classifica dei cannonieri azzurri. Al Pocho, comunque, poco importa:
“L’avevo detto questa estate che sotto porta sarei stato più preciso, che avrei sbagliato di meno”
dice ancora festeggiato dai compagni
“Sono felice di non aver sprecato la prima grande occasione che mi è capitata tra i piedi”.
Non lo dice ma pagherebbe a peso d’oro per poter bissare questa gioia mercoledì sera sul campo del Manchester City:
«Andremo in campo a testa alta, non ci sentiamo inferiori a nessuno: questi vittoria a Cesena ci consente di aver ancor più fiducia».
Il Pocho pensiero è ben chiaro nella mente di tutti. E sono tutti per lui, o quasi, i cori di gioia degli ottomila tifosi azzurri che gremivano il Manuzzi.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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