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Il Mattino – Per Britos uno stop di due mesi, allarme difesa, modulo sotto esame

Un lungo stop per Britos, di almeno due mesi. Il difensore uruguaiano è stato operato ieri in tarda mattinata a Barcellona dai professori Eugenio Jimeno e Vittorio Bellotti alla Clinica Dexeus. L’intervento, durato mezz’ora, è perfettamente riuscito e al difensore azzurro è stata ridotta l’infrazione del quinto metatarso del piede destro, infortunio subito durante la sfida al Camp Nou contro il Barcellona. Britos rientrerà a Napoli tra oggi e domani, dovrà osservare un periodo di riposo e poi avviare il lavoro di recupero.

Una brutta tegola per Mazzarri, un’altra brutta notizia che ha contribuito a rendergli la notte insonne di rientro  da Barcellona. Già, perché Britos è uno degli elementi che il tecnico del Napoli ha voluto fortemente per rinforzare il reparto arretrato, l’esterno sinistro della difesa a tre che inseguiva da tempo per dare più affidabilità al settore. Adesso nel ruolo gli restano Ruiz e Aronica, cioè gli stessi interpreti dello scorso campionato, quelli che per diversi motivi non lo avevano convinto in pieno. Ma or alo spagnolo Ruiz è stato dichiarato incedibile, respinto il tentativo del Valencia che aveva offerto 8 milioni. Il ko di Britos non cambia l strategia di mercato del Napoli, almeno ufficialmente: nel settore difensivo non verranno operati altri acquisti. Questa la versione del club azzurro ma è chiaro che uno sguardo in giro il Napoli lo stia dando e potrebbe anche lavorare con altre società per un eventuale scambio con Rinaudo, difensore in partenza. Niente innesti nuovi in difesa, a meno di ulteriori cambi di strategia e ciò vuol dire che Mazzarri andrà avanti con i difensori che ha in organico e potrà decidere di muovere le pedine a seconda delle situazioni. Il tecnico livornese potrebbe decidere di spostare Campagnaro sulla sinistra, soluzione che ha già provato in passato, e di lanciare l’argentino Fernandez da titolare a destra.

La situazione di emergenza potrebbe anche indurre Mazzarri a cambiare modulo, cioè a giocare con la difesa a quattro, esperimento già provato a Barcellona. I difensori in organico hanno le stesse caratteristiche adatte per il modulo a quattro, la coppia centrale potrebbe essere composta da Cannavaro e Fernandez, Campagnaro farebbe il laterale destro e Dossena giocherebbe sulla sinistra. E poi c’è sempre Aronica che potrebbe giocare centrale difensivo in coppia con Cannavaro, oppure a sinistra se il tecnico decidesse di avanzare Dossena sulla linea dei centrocampisti. Napoli con un modulo diverso, significherebbe centrocampo a tre, (eventuale inserimento di Gargano dall’inizio con Inler e uno tra Dzemaili e Donadel) e triente classico con Hamsik, Cavani e Lavezzi. Un’idea che l’allenatore potrebbe decidere di coltivare soprattutto in determinate partite, probabilmente proprio quelle di Champions League, le più pericolose in fase difensiva.

In campo europeo Mazzarri potrebbe riproporre il 4-4-2, il modulo di Barcellona, quello che in fase difensiva dovrebbe consentire maggiore copertura, a patto però che Hamsik si sacrifichi nel lavoro di copertura sulla fascia sinistra. Quella di Barcellona dovrà essere una lezione da metabolizzare per il futuro. Un esempio da seguire il Barça, una serata da cancellare quella del Napoli. Solo così potrà crescere in Europa.

Fonte: Il Matitno

La Redazione

M.V.

 

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