Alla «settima» David Ospina ha definitivamente conquistato i tifosi del Napoli. Ci sono volute sette partite per il colombiano per avere applausi a scena aperta dal San Paolo, dopo gli elogi già ricevuto mercoledì con il Liverpool. E sulla rete e sui social, ma anche ascoltando i commenti tra i tifosi all’esterno del San Paolo, Ospina è già diventato il nuovo «Garellik», un Garella 2.0 non certo per la mole fisica (ben diversa rispetto all’estremo difensore del primo storico scudetto) ma per la capacità di parare con i piedi, una specialità del numero uno torinese. «Bella vittoria, sono felice per la squadra», ha scritto ieri su Instagram.
Il miracolo su Babacar dopo lo splendido intervento, sempre con gli arti inferiori, compiuto a inizio ripresa su Djiuricic. Due prodezze che hanno consentito al Napoli di battere il Sassuolo senza eccessivi patemi ed anzi di evitare una beffa che avrebbe avuto del clamoroso viste le occasioni sciupate dagli azzurri. Il colombiano si è finalmente imposto, mostrando le sue caratteristiche principali: portiere esplosivo, bravo nelle uscite basse e agile tra i pali. Con queste qualità aveva convinto il Napoli a preferirlo a Ochoa e ad altri profili quando a fine mercato il club ha cercato un’alternativa più esperta è competitiva a Karnezis in attesa del recupero di Meret. Del resto un atleta che ha compiuto 30 anni il 31 agosto scorso, con 92 presenze nella nazionale colombiana (titolare nell’ultimo Mondiale con i «Cafeteros»), reduce da tre anni all’Arsenal non poteva essere l’incerto estremo difensore visto nelle gare con Milan e Sampdoria. La preoccupazione era emersa in modo chiaro tra tifosi e opinionisti dopo le sue prime prove.
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